Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH-6500 Bellinzona
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12 GENNAIO 2016 -
22 MARZO 2016
ELIA KAZAN
(e i suoi attori) - Parte seconda: 1954 – 1976
Con la prima parte di questa retrospettiva, ci eravamo fermati al 1953, l’anno di Man on a Tightrope (Salto mortale),
film con cui Kazan in un certo senso confermava il suo distacco dall’ortodossia comunista, già preannunciato dalla delazione dell’anno precedente ai danni
di alcuni suoi colleghi del Group Theater presso la Commissione per le attività antiamericane. Ora si comincia (e si continua) con
On the Waterfront (Fronte del porto, 1954), sicuramente uno dei film più conosciuti del regista, anche se il suo successo
(dodici nomination e otto Oscar!) è più da ascrivere alla straordinaria interpretazione di Marlon Brando che non alle qualità della sceneggiatura e della
regia, che risentono fortemente del clima maccartista degli anni. È però vero che con questo film Kazan fa il suo ingresso trionfale nella
cerchia dei “grandi” registi coccolati da Hollywood, nonostante che i suoi tormenti interiori e le profonde contraddizioni che lo laceravano
finissero poi sempre per relegarlo in una zona grigia, scomoda sia per sé sia per l’industria cinematografica. Questo probabilmente
spiega la decisione, a partire dal film successivo – East of Eden (La valle dell’Eden, 1955) – di diventare produttore di se stesso, in modo
da assicurarsi una maggiore libertà espressiva. East of Eden è il primo dei soli tre film interpretati nella sua breve vita da James Dean,
come Brando una creatura dell’Actors Studio, ma che Kazan considerava troppo fragile per reggere il confronto con colui che aveva la sua incondizionata ammirazione.
Da qui inizia dunque la fase più matura della carriera di Kazan, che sarà quasi sempre regista, produttore e spesso anche sceneggiatore
dei suoi film, riuscendo così ad affrontare i temi che più gli stavano a cuore (il conflitto con il padre, la critica della morale sessuale
puritana, la condanna del cinismo mediatico, l’esaltazione delle forze naturali, la rilettura della sua storia personale, la decostruzione del
“sogno americano”, la messa a nudo degli inganni della fabbrica dei sogni hollywoodiana) e a girare quasi sempre in esterni, sfuggendo
ai condizionamenti degli Studios. Nascono così, sulla scia di A streetcar Named Desire già presentato nella prima parte della rassegna,
i suoi film migliori: East of Eden, appunto, e poi A Face in the Crowd (Un volto nella folla, 1957),
Wild River (Fango sulle stelle, 1960),
Splendor in the Grass (Splendore nell’erba, 1961), America, America (Il ribelle dell’Anatolia, 1963), The Arrangement (Il compromesso, 1969),
fino a quello che sarà il suo addio al mondo del cinema, The Last Tycoon (Gli ultimi fuochi, 1976).
Un Kazan, quindi, totalmente “autore” dei suoi film, a differenza di ciò che accadeva quando era passato dal teatro al cinema e
muoveva i primi passi nella regia, ancora in fase di apprendistato e perciò spesso in balía di decisioni altrui (produttori, sceneggiatori,
tecnici). Un Kazan che continua comunque a brillare per la sua capacità di dirigere gli attori, quelli provenienti dalla scuola dell’Actors
Studio come Marlon Brando, James Dean, Eli Wallach, ma anche tanti altri, da Montgomery Clift a Kirk Douglas, da Caroll Baker a Nathalie
Wood, da James Wood a Robert De Niro…
Ringraziamo il Festival del film di Locarno, che anche in questa occasione ha voluto collaborare con i cineclub cantonali, sostenendo
la serata inaugurale a Bellinzona, e in particolare il direttore artistico Carlo Chatrian, che introdurrà la proiezione di Fronte del porto al
cinema Forum.
Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona
In collaborazione con:
Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:
Per alcuni film non siamo riusciti a risalire agli aventi diritto.
Siamo comunque disponibili a rispondere a richieste in tal senso.
Presentato da: