Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

12 GENNAIO 2016 -

22 MARZO 2016

ELIA KAZAN

(e i suoi attori) - Parte seconda: 1954 – 1976

 

THE LAST TYCOON

GLI ULTIMI FUOCHI (1976)

Sceneggiatura: Harold Pinter, dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald; fotografia Victor Kemper; montaggio: Richard Marks; scenografia: Eugene F. Callahan; musica: Maurice Jarre.
Interpreti: Robert De Niro, Tony Curtis, Robert Mitchum, Jeanne Moreau, Ingrid Boulting, Jack Nicholson, Donald Pleasence, Theresa Russel, Dana Andrews, Ray Milland, John Carradine, Peter Strauss, Seymour Cassel, Anjelica Huston…
Produzione: Sam Spiegel per Paramount Pictures.
Colore, v.o. st. f/t, 124’

Entrato in crisi per la morte della moglie, il produttore Monroe Stahr (De Niro) si butta disperatamente nel lavoro alla ricerca di un cinema più creativo, quando l’incontro con la sconosciuta Cecilia (Boulting), che gli ricorda la moglie, gli fa trascurare gli amici e dimenticare il lavoro: verrà defenestrato dopo che anche Cecilia si è sposata con un altro.
Tratto dal romanzo omonimo di Francis Scott Fitzgerald (che è adombrato nel personaggio interpretato da Pleasence) e sceneggiato da Pinter con “uno stile minimalista che mal s’accorda con l’esuberanza di Fitzgerald” [Coursodon-Tavernier], è un’amara riflessione sul cinema e sulla sua perdita di senso ambientata in una Hollywood superficiale nonostante il buon lavoro dello scenografo Gene Callahan e parzialmente ispirata alla vita di Irving Thalberg, giovanissimo boss della Mgm. Ultima regia di Kazan (che fu chiamato sul set all’ultimo momento, a sostituire Mike Nichols), il film è complessivamente lento e verboso ma capace di rendere efficacemente, grazie soprattutto all’ottima prova di De Niro, l’allucinata irrealtà di cui vive il mondo del cinema. Indimenticabile la scena in cui De Niro spiega il segreto del cinema a Pleasence grazie a una monetina.

Bobby De Niro appartiene a quel manipolo di rari attori che si consacrano senza riserve al loro mestiere. Di tutti quelli con cui ho lavorato, è il solo che mi abbia chiesto di ripetere la domenica. La maggior parte, invece, preferisce giocare a tennis (…) Il mio problema, con De Niro, era quello di trasformare questo ragazzo del quartiere italiano di New York in un “sovrano di Hollywood”: un ebreo magro, un po’ malaticcio, di una grande erudizione. Compito difficile (…) Ma Bobby era un duro, capace, come Marlon, di mettere una sensibilità straordinaria in un’interpretazione. Come me, avrebbe fatto qualsiasi cosa per riuscire; nel caso specifico, tanto per cominciare, portare il suo peso da 77 a 58 chili (…) Questo sul piano fisico. Ma è stato straordinario anche nell’interpretare un personaggio del quale non si sa mai che cosa pensi, che può apparire amichevole e caloroso ma di cui non si può mai fidarsi completamente.

Schede tecniche da:
Alfredo Rossi, Elia Kazan, Firenze, La Nuova Italia (Il Castoro Cinema), 1977; e da www.imdb.com.
Sinossi e giudizi critici da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.
Dichiarazioni di Elia Kazan da:
Elia Kazan, Une vie, Paris, Grasset, 1989 [traduzione dal francese di Michele Dell’Ambrogio]

In collaborazione con:

  1. Festival del film Locarno

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Park Circus, Glasgow



  4. Per alcuni film non siamo riusciti a risalire agli aventi diritto.
    Siamo comunque disponibili a rispondere a richieste in tal senso.