Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

12 GENNAIO 2016 -

22 MARZO 2016

ELIA KAZAN

(e i suoi attori) - Parte seconda: 1954 – 1976

 

AMERICA, AMERICA

IL RIBELLE DELL’ANATOLIA (1963)

Sceneggiatura: Elia Kazan, dal suo romanzo omonimo; fotografia: Haskell Wexler; montaggio: Dede Allen; scenografia: Gene Callahan; musica: Manos Hadijdakis, Nikos Gatsos.
Interpreti: Stathis Giallelis, Frank Wolff, Harry Davis, Estelle Hemsley, Elena Karam...
Produzione: Elia Kazan per Athena Enterprises/Warner Brothers.
Bianco e nero, v.o. st. it, 168’

Nel 1896 il giovane greco Stavros (Giallelis) lascia la natía Anatolia, per andare a Costantinopoli e cercare di risparmiare i soldi per poter emigrare in America. Tra complotti anarchici, imbroglioni, prostitute rapaci e promesse spose racchie rischierà di non partire: e dopo essersi messo nei guai anche durante la navigazione, riuscirà a mettere piede a Manhattan solo sotto falso nome.
Ispirandosi a un proprio romanzo, Kazan racconta la storia delle origini della propria famiglia (Stavros è suo zio) e dell’America stessa, un sogno che può essere raggiunto solo attraverso il sacrificio di altre persone e la rinuncia ai propri valori e ideali (come mantenere puro “il sorriso dell’Anatolia” si chiede il regista?). Ritorna il tema dei rapporti conflittuali coi padri (La valle dell’Eden), ma la libertà di racconto e l’entusiasmo sono unici, e fanno perdonare alcune digressioni non indispensabili. Tormentata la storia della produzione, ed esigui gli incassi. Oscar alle scenografie di Gene Callahan.

Cercai l’interprete principale del film dappertutto (in Inghilterra, in Francia, in California…): invano. Poi mi recai ad Atene e, nello studio di un regista, vidi un apprendista che stava scopando il pavimento per poter assistere al lavoro di produzione. Mi piacque subito, ma aveva poca esperienza e non parlava inglese. Poi, discutendo, mi raccontò di come morì suo padre, un comunista pestato a sangue dai fascisti e che morì dissanguato fra le braccia del figlio. Mentre mi descriveva la morte di suo padre, vidi sul viso di questo ragazzo ciò di cui avevo bisogno per il mio film. Credo che se avessi trovato un De Niro, un Hoffman o un Pacino, il film sarebbe forse stato più efficace e redditizio commercialmente, ma questo ragazzo aveva un merito di cui gli attori migliori erano sprovvisti: era autentico. America, America è il mio film preferito, nonostante e allo stesso tempo a causa di ciò. La performance di questo ragazzo è paragonabile a quella dell’uomo in "Ladri di biciclette" di De Sica

Schede tecniche da:
Alfredo Rossi, Elia Kazan, Firenze, La Nuova Italia (Il Castoro Cinema), 1977; e da www.imdb.com.
Sinossi e giudizi critici da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.
Dichiarazioni di Elia Kazan da:
Elia Kazan, Une vie, Paris, Grasset, 1989 [traduzione dal francese di Michele Dell’Ambrogio]

In collaborazione con:

  1. Festival del film Locarno

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Park Circus, Glasgow



  4. Per alcuni film non siamo riusciti a risalire agli aventi diritto.
    Siamo comunque disponibili a rispondere a richieste in tal senso.