Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

14 GENNAIO 2015 -

28 MARZO 2015

ELIA KAZAN

(e i suoi attori) - Parte prima: 1945 – 1953

 

MAN ON A TIGHTROPE

SALTO MORTALE (1953)
Sceneggiatura: Robert E. Sherwood, dal racconto International Incident di Neil Paterson; fotografia: Georg Krause; scenografia: Hans H. Kumbert, Theo Zwirsky; musica: Franz Waxman.
Interpreti: Fredric March, Gloria Grahame, Terry Moore, Cameron Mitchell, Richard Boone, Paul Hartman, Alexander D’Arcy, Adolphe Menjou, Gert Fröbe…
Produzione: Robert L. Jacks per 20th Century Fox.
Bianco e nero, v.o. st.f, 100’

Il proprietario (March) di un piccolo circo ambulante cecoslovacco tenta di oltrepassare la frontiera verso l’Occidente: chi farà la spia?
Cinema da guerra fredda, che gronda di retorica, sceneggiato da Robert Sherwood e di cui lo stesso Kazan non era soddisfatto. All’attivo rimane la descrizione del mondo del circo, come un’oasi in cui non hanno vigore le distinzioni di razza, di religione e di credo. (Mereghetti)

Installammo gli uffici della produzione a Monaco di Baviera (…) Doveva essere il primo film prodotto da una grande compagnia americana con un’equipe tecnica interamente costituita da Tedeschi, decisione che avevo approvato con entusiasmo ma che avrebbe potuto creare delle difficoltà (…) La nostra prima decisione, di Gerd Oswald [il “produttore associato”] e mia, fu quella di utilizzare la vera troupe circense che era fuggita dalla Cecoslovacchia all’Austria, e non una sostitutiva. Questa scelta corrispondeva al mio stile. Da questo momento, infatti, divenne per me necessario imparare a conoscere la troupe nei minimi dettagli, ed è proprio in questo che risiede il mio talento (…) Così passavo tutto il mio tempo nel circo, giorno dopo giorno, e loro finirono per accettarmi. Poi cominciarono ad arrivare gli attori e giunsi alla conclusione che anch’essi erano dei fenomeni da baraccone. Per i ruoli secondari, avevo riunito un gruppo formidabile di secondi violini. Lungi dal calunniarli, non voglio soprattutto insultare questi validi professionisti. Sono in effetti convinto che esistano pochissimi primi violini tra gli attori e nella mia vita ho conosciuto un solo genio. Essere un professionista di second’ordine non ha nulla di disonorevole (…) Ero felice di non dover sopportare i capricci di superstar esiliate in un set molto meno confortevole di quelli cui erano abituati negli Stati Uniti. Soli con me in un paese straniero, mi considerarono presto come un padre. (Elia Kazan)

Schede tecniche da:
Alfredo Rossi, Elia Kazan, Firenze, La Nuova Italia (Il Castoro Cinema), 1977; e da www.imdb.com.
Sinossi e giudizi critici da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.
Dichiarazioni di Elia Kazan da:
Elia Kazan, Une vie, Paris, Grasset, 1989 [traduzione dal francese di Michele Dell’Ambrogio]

In collaborazione con:

  1. Festival del film Locarno

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Hollywood Classics, London

  4. Park Circus, Glasgow