Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

14 GENNAIO 2015 -

28 MARZO 2015

ELIA KAZAN

(e i suoi attori) - Parte prima: 1945 – 1953

 

BOOMERANG

BOOMERANG, L’ARMA CHE UCCIDE (1947)
Sceneggiatura: Richard Murphy, da “The Perfect Case”, articolo di Anthony Abbott (Fulton Oursler); fotografia: Norbert Brodine; montaggio: Harmon Jones; scenografia: James Basevi, Richard Day, Chester Gore; musica: David Buttolph.
Interpreti: Dana Andrews, Jane Wyatt, Lee J. Cobb, Arthur Kennedy, Sam Levene, Robert Keith, Taylor Holmes, Ed Begley, Karl Malden, Cara Williams, Lester Lonergam, Barry Kelley, Joe Kazan…
Produzione: Louis de Rochemont per Darryl F. Zamuck.
Bianco e nero, v.o. st. f, 84’

Sotto la pressione dell’opinione pubblica un procuratore (Andrews) arresta un uomo (Kennedy), accusandolo dell’omicidio che ha “agitato le acque della vita comunitaria”. Ma di fronte a un tentativo di linciaggio popolare dimostra lui stesso al processo l’innocenza dell’imputato, aiutato dal lavoro di un giornalista (Levene) che smaschera la corruzione della classe politica.
Ispirato a un fatto di cronaca (e all’articolo di Anthony Abbott che lo raccontava, The Perfect Case) e sceneggiato da Richard Murphy, è un film più attento ai meccanismi narrativi e ai colpi di scena che al messaggio (tipicamente roosweltiano: la Giustizia – e gli uomini onesti – possono rifondare una funzione corrotta dello Stato), ma ebbe il merito di rivelare al pubblico un grande regista, capace di mescolare attori professionisti e non (lo zio di Kazan, Joe, interpreta Mr. Lukash). (Mereghetti)

Boomerang fu per me la guarigione. Divenni amico dello sceneggiatore, Dick Murphy. Il produttore, Rochemont, uomo brillante che beveva troppo, presentava il vantaggio di sparire di tanto in tanto. Era un uomo piacevole e intelligente, che aveva queste qualità in quantità sufficiente per lasciare il cinema ai cineasti. Non commentava mai quello che facevo. Scelsi alcuni attori nel mio vivaio newyorkese, e molti di loro raggiunsero poi l’Actors Studio (…) Effettuai io stesso tutti i sopraluoghi e nessuna scena fu girata in studio. Le strade di Stamford, nel Connecticut, e la sala del tribunale di White Plains, nello Stato di New York, ci servirono da scenografia. Dick Murphy restò sempre al mio fianco e, se una scena non funzionava, la facevamo funzionare. Non avevamo da render conto di niente a nessuno. E poi avevo con me un montatore, Harmon Jones, che divenne anche lui mio amico e mi convinse rapidamente che fare dei film non era poi così difficile (…) Secondo lui, ero ormai quasi pronto a padroneggiare le tecniche del montaggio e avrei potuto anche sbrogliarmela da solo. (Elia Kazan)

Schede tecniche da:
Alfredo Rossi, Elia Kazan, Firenze, La Nuova Italia (Il Castoro Cinema), 1977; e da www.imdb.com.
Sinossi e giudizi critici da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.
Dichiarazioni di Elia Kazan da:
Elia Kazan, Une vie, Paris, Grasset, 1989 [traduzione dal francese di Michele Dell’Ambrogio]

In collaborazione con:

  1. Festival del film Locarno

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Hollywood Classics, London

  4. Park Circus, Glasgow