Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

12 GENNAIO 2016 -

22 MARZO 2016

ELIA KAZAN

(e i suoi attori) - Parte seconda: 1954 – 1976

 

BABY DOLL

BABY DOLL, LA BAMBOLA DI CARNE (1956)

Sceneggiatura: Elia Kazan, da due atti unici di Tennessee Williams; fotografia: Boris Kaufman; montaggio: Gene Milford; scenografia: Richard Sylbert; musica: Kenyon Hopkins.
Interpreti: Karl Malden, Caroll Baker, Eli Wallach, Mildred Dunnock, Rip Torn…
Produzione: Elia Kazan per Newton Productions/Warner Brothers.
Bianco e nero, v.o. st. f, 114’

Nel torrido e decadente Mississippi, a Benoit, vive Archie, un cardatore prossimo alla bancarotta (Malden), insieme alla moglie bambina (Baker). Nel loro matrimonio, ancora non consumato per la minore età di lei, s’inserisce il vicino di casa, il sivigliano Silva Vacarro (Wallach), che corteggia vistosamente la giovane, arrivando a conquistarla e spingendo così Archie sulla strada della pazzia.
“Commedia nera” piena di pessimismo sociale e di ambigua misoginia su un crudele triangolo amoroso, il film ha un contenuto erotico essenzialmente allusivo (celeberrima l’immagine di lei che si succhia il pollice distesa in una vecchia culla), che all’epoca fece molto scalpore, scatenando le ire della Legione della Decenza e del cardinale Spellman. Il pigiamino della protagonista passò alla storia della moda col titolo del film, “baby doll”, e con Lolita di Nabokov e la rivista Playboy diede un contributo determinante alla rivoluzione sessuale negli Usa. Sceneggiato a partire da due atti unici di Tennessee Williams (27 Wagonloads of Cotton e The Unsatisfactory Supper) e splendidamente fotografato da Boris Kaufman, è il film di Kazan che meglio rivela l’influenza del metodo di recitazione dell’Actor’s Studio nel suo cinema, anche se oggi appare un po’ invecchiato. Film d’esordio per Eli Wallach e Rip Torn (nel ruolo del dentista).

Baby Doll è stato un incanto dall’inizio alla fine. Non ho mai provato tanta gioia nel girare un film. Ho persino amato l’attacco che gli lanciò Francis Cardinal Spellman (…), dato che quell’otre gonfio di acqua benedetta non aveva nemmeno visto il film che condannava e si giustificava dicendo che “non c’è bisogno di contrarre una malattia per conoscerne i sintomi!”.

Schede tecniche da:
Alfredo Rossi, Elia Kazan, Firenze, La Nuova Italia (Il Castoro Cinema), 1977; e da www.imdb.com.
Sinossi e giudizi critici da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.
Dichiarazioni di Elia Kazan da:
Elia Kazan, Une vie, Paris, Grasset, 1989 [traduzione dal francese di Michele Dell’Ambrogio]

In collaborazione con:

  1. Festival del film Locarno

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Park Circus, Glasgow



  4. Per alcuni film non siamo riusciti a risalire agli aventi diritto.
    Siamo comunque disponibili a rispondere a richieste in tal senso.