Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

clint eastwooD    

regista  settembre 2010 - MAGGIO 2011

 

Presentazione

Nei miei film ho sempre amato evocare l’America profonda, che contiene tante storie che non sono state raccontate. All’uscita di una proiezione, Sean Connery mi ha fatto un’osservazione interessante: “È una storia completamente americana, ma sembrerebbe che l’abbia girata un europeo”. L’ho preso per un complimento. (“Positif”, 1994)


Non credo di avere uno stile particolare. Credo di avere uno stile che si adatta al film. La storia è sovrana. Il casting è fondamentale. Se hai una buona sceneggiatura e dei bravi attori, come regista devi proprio mettercela tutta per fare un brutto film. (“Il mucchio selvaggio”, 2005)


Aver iniziato come attore ti dà il vantaggio di essere già stato davanti alla macchina da presa, perciò non senti la necessità di renderla palese. Al contrario, fai in modo che non si veda: la puoi spostare in giro tutto il giorno facendo in modo che non se ne accorga nessuno. (“Il mucchio selvaggio”, 2006)


Non faccio i miei film preoccupandomi dell’aspetto commerciale. Da questo punto di vista, sono d’accordo con ciò che dice John Wilson Cacciatore bianco, cuore nero: “Non lascerò che otto milioni di mangiatori di popcorn mi dicano quello che devo fare”. Se si pensa a quella che sarà la reazione del pubblico, si smette di pensare alla regia, perché il film finisce con l’uniformarsi a idee preesistenti, a un’ipotetica aspettativa del pubblico. L’essenziale è tenersi a ciò che si vuole esprimere: solo in un secondo momento spetta al pubblico accettare oppure no. Avendo fatto esperienza di entrambi i modi di fare film, mi sembra che si possa solo mettersi nelle mani del destino. (“Cahiers du cinéma”, 1992)