Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

12 NOVEMBRE -

17 DICEMBRE 2013

20 anni di Cinema dal Mondo
Speciale AMERICA LATINA

 

Argentina

INFANCIA CLANDESTINA

Benjamín Ávila
Sceneggiatura: Benjamín Ávila, Marcelo Müller; fotografia: Iván Gierasinchuk; montaggio: Gustavo Giani; scenografia: Yamila Fontan; suono: Fernando Soldevila; musica: Marta Roca Alonso, Pedro Onetto;
interpreti: Natalia Oreiro, Ernesto Alterio, César Troncoso, Teo Gutiérrez Moreno, Mayana Neiva…;
produzione: Luis Puenzo, Benjamín Ávila per Historias Cinematograficas Cinemania/Habitación 1520 Producciones /Academia de Filmes /Antartida Produccions /RTA Radio y Televisión Argentina, Argentina/Brasile/Spagna 2012.
DCP, colore, v.o. spagnola st. f/t, 112’

Juan ha dodici anni e ha condotto una parte della sua vita in esilio. Nel 1979 torna, con i genitori e la sorellina di un anno, nel suo paese, l’Argentina. Il ragazzino è stato costretto a vivere lontano da casa per la condizione di clandestinità dei genitori, guerriglieri peronisti dell’organizzazione dei Montoneros, oppositori della dittatura militare di Videla, che ha rovesciato con un golpe il governo di Perón nel 1976. Il padre e la madre di Juan sono adesso convinti che sia giunto il momento di alzare il tiro e portare la resistenza nel cuore dell’Argentina. Il ritorno in patria è, però, rischioso: sono latitanti ricercati dalle autorità e devono, quindi, vivere nascosti. Anche Juan ha un nuovo nome. Per i suoi compagni di scuola e per la ragazzina di cui si innamorerà, si chiamerà Ernesto, come il “Che”.

È un’infanzia rubata quella raccontata dal regista Benjamín Ávila nel suo primo lungometraggio. Una condizione che ha il preziosissimo valore della testimonianza. La sconvolgente storia del dodicenne Juan si basa, infatti, su eventi realmente accaduti al regista da piccolo. (…) Di opere sull’eroismo della resistenza contro le dittature del mondo ne abbiamo viste tante, ma l’originalità di questo film sta nel diverso punto di vista, che ci permette di osservare il microcosmo partigiano dall’interno, senza filtri, se non quello di un bambino che partecipa alla resistenza scrutandola dal punto di osservazione privilegiato della propria età. E così la mette a nudo, svelandone in maniera impietosa le contraddizioni e le assurdità.
(Annalice Furfari, www.mymovies.it)

In collaborazione con:

  1. il Festival FILMAR en América Latina, Ginevra

  2. Los amigos de la lengua española /
    Asociación española del Ticino, Locarno

  3. Associazione Svizzera-Cuba Ticino

  4. Associazione Chajra Runaj Masis

  5. …e per i 25 anni della trigon-film, Ennetbaden