Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

9 MAGGIO 2015 -

16 GIUGNO 2015

I FRATELLI COEN

parte seconda

 

A SERIOUS MAN

USA/GB/Francia 2009
Regia: Joel ed Ethan Coen; soggetto e sceneggiatura: Ethan e Joel Coen; fotografia: Roger Deakins; musica: Carter Burwell; montaggio: Roderyck Jaynes;
interpreti: Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Adam Arkin, Aaron Wolff, Jessica McManus, Brent Braunschweig, David Kang, Benjy Portnoe, Jack Swiler, Andrew S. Lentz, Jon Kaminski Jr, Ari Hoptman, George Wyner, Fyvush Finkel, Katherine Borowitz, Steve Park, Amy Landecker, Allen Lewis Rickman, Raye Birk, Peter Breitmayer, Stephen Park, Simon Helberg, Alan Mandell;
produzione: Ethan e Joel Coen per Mike Zoess Productions/Relativity Media/Studio Canal/Working Title Films.
Blu-ray, colore, v.o. inglese st. f., 105’

In una cittadina del Midwest, nel 1967, al professore di matematica Larry Gopnik (Stuhlbarg) crolla il mondo addosso. La moglie (Lennick) ha un amante (Melamed) e vuole il divorzio, il fratello (Kind) gli crea solo guai, uno studente coreano prima cerca di corromperlo e poi lo accusa, il figlio (Wolff) ascolta i Jefferson Airplane e fuma spinelli anziché prepararsi per il bar mitzvah. E non è finita.
Al quattordicesimo film, i Coen (anche sceneggiatori) esplorano le proprie radici culturali e biografiche. Il “serious man” del titolo è l’uomo di polso che ogni buon ebreo deve aspirare a essere. Ma Larry, ironicamente, è solo un Giobbe che non ha nemmeno il conforto della fede, e che dai rabbini non trae conforto o consigli, ma solo conferme che il mondo è ingiusto e la realtà non ha senso. È una tesi che i Coen hanno espresso altre volte e che qui trova nuova linfa nella teologia e nelle tradizioni ebraiche: aprono il film con uno spiazzante episodio a sfondo fantastico (sul mito del dybbuk, uno spirito maligno che può possedere esseri viventi), parlato in yiddish e ambientato nella Polonia dell’Ottocento; dopodiché passano con disinvoltura dal principio di indeterminazione alla Torah, dalla farsa alla tragedia. Il risultato è sottilmente minaccioso, disperatamente cattivo, spesso sorprendente e assurdamente divertente (vedi l’episodio del dentista che trova una scritta ebraica negli incisivi di un non ebreo). Perfetto il cast composto da attori teatrali o televisivi.

(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.)

“Il film è girato nell'epoca e nei luoghi in cui siamo cresciuti, però va detto che la storia in sé non è autobiografica. I personaggi, in sostanza, sono tutti frutto di finzione.”
(Intervista ai fratelli Coen, www.ilcinemadelsilenzio.it)

  1. . Nonostante le nostre ricerche non abbiamo trovato gli aventi diritto per The Man Who Wasn’t There e The Ladykillers. Siamo comunque pronti a rispondere ad eventuali richieste in tal senso.

Per l’ottenimento dei diritti si ringraziano:

  1. Praesens Film, Zürich

  2. Ascot-Elite, Zürich