Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH-6500 Bellinzona
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9 MAGGIO 2015 -
16 GIUGNO 2015
I FRATELLI COEN
parte seconda
O BROTHER, WHERE ART THOU?
Fratello, dove sei?
Mississippi, anni Trenta: Everett Ulysses McGill (Clonney), condannato ai lavori forzati, convince Pete Hogwallop (Turturro) e Delmar O’Donnell (Nelson) a fuggire con lui per recuperare un tesoro.
In realtà vuole solo tornare a casa per impedire alla moglie (Hunter) di risposarsi.
(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2013.)
“In realtà non abbiamo iniziato con Omero. Siamo partiti con l'idea di tre fuggitivi in fuga dalle catene,
Omero si è inserito più tardi, quando ci siamo resi conto che il film era essenzialmente basato
su un protagonista che cercava di tornare a casa e viveva una serie di avventure lungo la strada.”
USA/Francia 2000
Regia: Joel Coen; sceneggiatura: Ethan e Joel Coen; soggetto: dall’Odissea di Omero; fotografia: Roger Deakins; musica: T-Bone Burnett; montaggio: Roderyck Jaynes e Tricia Cooke;
interpreti: George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Holly Hunter, Charles Durning, Del Pentecost, Michael Badalucco, J.R. Horne, Brian Reddy, Wayne Duvall, Ed Gale, Ray McKinnon, Daniel Von Bargen, Frank Collison, Chris Thomas King;
produzione: Ethan Coen per Working Title.
Blu-ray, colore, v.o. inglese st. f., 108’
Ethan e Joel Coen, autori come sempre della sceneggiatura (e montatori con lo pseudonimo di Roderick Jaynes), citano l’Odissea di Omero nei titoli di testa, me ne prendono solo spunti comicamente stravolti:
il Polifemo venditore di Bibbie (Goodman), le sirene, la presunta trasformazione di Pete in rospo, “Penelope” che ha fretta di trovare un altro marito.
Il mondo evocato è quello del profondo Sud, con tutte le mitologie e gli stereotipi da Mark Twain in giù; e Ulisse non è un eroe del pensiero bensì un narciso cialtrone, abile a rimanere (letteralmente) a galla:
quasi la metafora di un ripiegarsi delle ambizioni dei Coen. Che stavolta non cercano l’allegoria epocale, ma si accontentano di un divertimento fitto di citazioni,
piacevole anche se un po’ epidermico. Esagerate, comunque, le critiche di molti: gli interpreti sono straordinari e parecchie invenzioni memorabili
(la cerimonia del Ku Klux Klan girata come un balletto, tra Busby Berkeley e Leni Riefenstahl).
La musica è di T-Bone Burnett. Il titolo originale è il verso di shakespeariano che il protagonista di I dimenticati di Preston Sturges (1942) vorrebbe come titolo del proprio film.
(Intervista ai fratelli Coen, 22.12.2005, a cura di Paul Fischer, http://www.darkhorizons.com)
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Nonostante le nostre ricerche non abbiamo trovato gli aventi diritto per The Man Who Wasn’t There e The Ladykillers. Siamo comunque pronti a rispondere ad eventuali richieste in tal senso.
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