Circolo del cinema di Bellinzona

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CH6500 Bellinzona

CLAUDE

GORETTA

 

LA DENTELLIÈRE


Sceneggiatura: Pascal Lainé, Claude Goretta, dal romanzo omonimo di Pascal Lainé; fotografia: Jean Boffety; montaggio: Joële van Effenterre; musica: Pierre Jansen; interpreti: Isabelle Huppert, Yves Beneyton, Florence Giorgetti, Anne-Marie Düringer, Renata Schroeter, Michel de Ré, Monique Chaumette, Jean Obé; produzione: Yves Gasser, Bernard Lorain, Yves Peyrot, Klaus Hellwig, Lise Fayolle, Citel Films SA Genève/Action Film SA (F)/Filmproduktion Janus (D), Svizzera/Francia/Germania 1977.

DCP (Bellinzona, Lugano)/dvd (Locarno), colore, v.o. francese st. ted.,108’

Premio della giuria ecumenica Cannes 1977. Premio del Cinema 1977 dell’Académie française attribuito dalla Fondazione Leduc.


Pomme, apprendista parrucchiera a Parigi, introversa e timida, diventa amica di Marylène, giovane donna chiacchierona e dalla vita sentimentale tumultuosa. Per dimenticare il suo ultimo amante, Marylène parte con Pomme per Cabourg, dove quest’ultima si innamora di François, studente e figlio di una famiglia borghese del luogo. L’inesperienza, l’ingenuità e la timidezza li legano l’uno all’altra e, tornati a Parigi, decidono di vivere assieme. Lui la presenta ai suoi compagni e poi ai suoi genitori, agli occhi dei quali Pomme è solo “una ragazza onesta”. François, debole e impressionabile, finisce per rompere con Pomme, che non dice nulla, ma soffre da sola e in silenzio…


Quel che mi ha subito toccato nel romanzo di Pascal Lainé è il problema del linguaggio. Due esseri, entrambi sensibili, non arriveranno mai a trovarsi veramente perché non si esprimono nello stesso modo. Pomme et François non appartengono alla stessa classe sociale, non utilizzano lo stesso linguaggio(…) Non sono né uno scrittore né un uomo della parola;  credo di potermi esprimere con più forza in un gesto, in un movimento, in uno sguardo, piuttosto che in un testo.

(Claude Goretta, dal Pressbook del film)

La mia scoperta del libro è stata un vero e proprio colpo di fulmine. Dopo averlo letto, ho subito pensato che dovesse diventare un film. Ma soprattutto era necessario che fossi io ad interpretarlo.

(Isabelle Huppert,  “Le Film français”, n. 1682, 24 giugno 1977)

C’è in questo film una delicatezza di tono, uno humour tenero che incantano. Non era facile esprimere l’inesprimibile, emozionarci con la solitudine di una ragazzina su una spiaggia ventosa, farci capire l’immensa fiducia che accorda al suo amante, poi la sua muta disperazione. Il volto di Pomme, la sua andatura, i suoi silenzi abitano a lungo in noi dopo la visione del film.

(Michel Mohrt, “Le Figaro”, dal Bollettino della Cinémathèque suisse, n. 264, novembre-dicembre 2011)