Circolo del cinema di Bellinzona

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CH6500 Bellinzona

CLAUDE

GORETTA

 

L’INVITATION


Sceneggiatura: Michel Viala, Claude Goretta, dalla pièce teatrale Les mediocres di Michel Viala; fotografia: Jean Zeller; montaggio: Joële van Effenterre; suono: Paul Girard, Laurent Barbey, Maurice Gilbert, Jean Duguet, Albert Platzman; musica: Ptrick Moraz; scenografia: Yanko Hodjis; interpreti: Jean-Luc Bideau, Jean Champion, Corinne Coderey, Pierre Collet, Neige Dolsky, Jacques Rispal, Michel Robin, Rosine Rochette, François Simon, Cécile Vassort, Lucie Avenay, Gilbert Costa, William Jacques, Roger Jendly, Daniel Stuffel…; produzione: Adolphe Viezzi, Yves Peyrot, Yves Gasser, GRoupe 5/Citel Films SA Genève/Planfilm (F), Svizzera/Francia 1973

DCP (Bellinzona, Lugano)/dvd (Locarno), colore, v.o. francese st. ted., 102’

Premio della giuria e Premio Interfilm, Cannes 1973. Nominato per l’Oscar 1974 come miglior film straniero.


Rémy Placet, timido ragazzone, è un impiegato d’ufficio discreto, appassionato di botanica. Alla morte dell’ adorata madre, gli viene offerto di  barattare la loro casetta di periferia contro una somma assai importante e una vasta proprietà. Rémy vi invita i suoi colleghi d’ufficio. Dopo aver scoperto, non senza una punta di gelosia, il suo cambiamento di stato sociale, gli invitati assaporano i piaceri del luogo. Stimolati da Maurice, lo spiritoso del gruppo, e da une serie di cocktail preparati da un impeccabile barman, si rilassano. Ma l’atmosfera di gioiosa anarchia che ne segue finisce per deteriorarsi…


Non voglio criticare i miei personaggi in quanto individui. Attraverso di loro, intendo rimettere in discussione le funzioni che li hanno stereotipati in questo modo e il sistema sociale che impedisce loro di avere altri valori (…) Ho cercato di immaginare il loro passato e la loro evoluzione nel corso del film. Una volta identificato il personaggio in questa maniera, è diventato facile farlo parlare in tutte le situazioni e sapere come avrebbe reagito di fronte agli altri.

(Claude Goretta,  dal Press Book del film)

In una rigorosa unità di tempo e luogo(…), attraverso una serie di gag, ritratti, sfumature, questa “radiografia critica di una società raccontata attraverso l’attività ludica di alcuni suoi componenti esemplari [Volpi] è un attacco impietoso, condotto con raffinatezza e sensibilità, a un mondo di conformismo, debolezze e valori precari.

(Il Mereghetti. Dizionario critico dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)