Circolo del cinema di Bellinzona


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Cinema dal m0ndo

novembre - dicembre 2010

 

UNCLE BOONMEE

Tailandia


LO ZIO BOONMEE CHE SI RICORDA LE VITE PRECEDENTI

LOONG BOONMEE RALEUK CHAT

di Apichatpong Weerasethakul


Sceneggiatura: Apichatpong Weerasethakul; fotografia: Sayombhu Mukdeeprom, Yukontorn Mingmongkon, Charin Pengpanic; montaggio: Lee Chatametikool; suono: Akritchalerm Kalayanamitr, Shimizu Koichi; interpreti: Thanapat Saisaymar, Jenjira Pongpas, Sakda Kaewbuadee, Natthakarn Aphaiwonk, Geerasak Kulhong; produzione: Simon Field, Keith Griffiths, Apichatpong Weerasethakul per Anna Sanders Films/Eddie Saeta S.A./Fonds Sud Cinéma, Tailandia/Spagna/Germania/Gran Bretagna/Francia 2010.

35mm, colore, v.o. thai, st. f/t, 114’

Palma d’oro Cannes 2010.


Boonmee vive ai confini della Tailandia, vicino al Laos, dove fa l’apicoltore, aiutato dai suoi operai laotiani. Sua sorella Jenjira viene a trovarlo, avendo saputo delle sue cattive condizioni di salute. Arrivata sul posto, assieme al nipote, incontrerà un uomo debilitato nel fisico, ma straordinariamente sereno. La sera saranno raggiunti dalla moglie di Boonmee, morta da 19 anni, e da suo figlio, scomparso poco dopo e diventato uomo-scimmia. Boonmee non sembra sorpreso di questi ospiti inattesi venuti dall’aldilà per accompagnarlo…


Boonmee è cinema sensuale e spirituale (nel senso pagano, animista del termine). È roba che quasi ti sembra di toccarla talmente è densa. Ma è anche un atto di evocazione magica (si evocano spiriti, animali, alberi, vite passate, film trapassati), non in senso metaforico, ma nel senso di un rito efficace, che ha una sua tecnica e una sua estetica, e ottiene risultati tangibili, visibili, “esatti”.

(Fabrizio Tassi, in “Cineforum” 495, giugno 2010)