Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

8 SETTEMBRE 2015 -

9 MAGGIO 2016

ROBERT ALTMAN

dopo gli anni Settanta

 

VINCENT AND THEO

VINCENT E THÉO, Olanda/Gb/Francia/Italia/Germania 1990
Sceneggiatura: Julian Mitchell; fotografia: Jean Lépine; montaggio: Françoise Coispeau, Geraldine Peroni; scenografia: Stephen Altman; musica: Gabriel Yared; suono: Michèle Darmon, Claire Pinheiro;
interpreti: Tim Roth, Paul Rhys, Peter Tuinman, Jean-François Perrier, Jean-Pierre Cassel, Anne Canovas…;
produzione: Ludi Boeken, Emma Hayter, Jacques Fansten, Harry Prins per Arena/Belbo/Central Tv/La Sept/Rai/Sofica/Telepool/Vara Tv.
Colore, v.o. st. f/t, 138’

Le vite parallele di Vincent van Gogh (Roth), morto povero e suicida nella clinica del dottor Gachet (Cassel), e del fratello Théo (Rhys), mercante d’arte che crede nella pittura del fratello ma non riesce a fare nulla per portarla al successo.
Il prologo documentario con l’asta di Christie’s in cui I girasoli vengono venduti per diversi miliardi mostra che ad Altman interessano i rapporti tra arte e mercato, genio e riconoscimento sociale, così da raffreddare l’enfasi in cui cadevano altre biografie del pittore, come Brama di vivere di Minnelli. Più che ricostruire, come hanno fatto Minnelli e Kurosawa (Sogni), gli “originali” dei quadri di van Gogh, Altman si ispira a diversi tipi di pittura (oltre all’impressionismo, il realismo olandese seicentesco e l’accademismo pompier).
Ritmi da sceneggiato televisivo (e tale è appunto la destinazione), ma niente cadute nella banalità.

Vincent e Théo si propone come uno degli esempi più stimolanti di narrazione televisiva degli ultimi anni. Al rifiuto di ogni accomodamento esplicativo (e perciò stesso riduttivo) accompagna un’elaborazione formale-linguistica al tempo stesso fedele alle esigenze del mezzo (piani ravvicinati, colori luminosi che permettono stacchi nell’immagine, una recitazione calibrata come poche, ecc.) e a quelle d’una nuova spettacolarità (…)
In ogni caso, ancora una volta, la differenza sostanziale sta nel fatto che, finalmente, è anche un bel film."
(Giorgio Cremonini, in “Cineforum”, 298, ottobre 1990)

Schede tecniche da:
Robert Altman, a cura di Emanuela Martini, Milano, Torino Film Festival/Editrice Il Castoro, 2011;
Sinossi e primo giudizio critico da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2013, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2012



  1. Per alcuni film, nonostante le nostre ricerche, non abbiamo potuto risalire agli aventi diritto.
    Siamo comunque pronti a rispondere ad eventuali pretese in tal senso.

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Park Circus, Glasgow

  3. Praesens Film, Zürich