Circolo del cinema di Bellinzona

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8 SETTEMBRE 2015 -

9 MAGGIO 2016

ROBERT ALTMAN

dopo gli anni Settanta

 

A PRAIRIE HOME COMPANION

RADIO AMERICA, Usa 2006
Sceneggiatura: Garrison Keillor, Ken LaZebnik, sul programma radiofonico omonimo di Garrison Keillor; fotografia: Edward Lachman; montaggio: Jacob Craycroft; scenografia: Dina Goldman; suono: John Sims, Mariusz Glabinski, Bruce Kitzmeyer, Dan Korintus;
interpreti: Garrison Keillor, Kevin Klein, Virginia Madsen, Woody Harrelson, John C. Reilly, Meryl Streep, Lindsay Lohan, Lily Tomlin, Tommy Lee Jones, L.Q. Jones, Maya Rudolph;
produzione: Robert Altman, Wren Arthur, Joshua Astrachan, Tony Judge, David Levy per Sandcastle 5/Prairie Home Prod.
Colore, v.o. st. f/t, 105’

Trasmesso live dal teatro Francis Scott Fitzgerald di St. Paul, Minnesota, lo show radiofonico A Prairie Home Companion è arrivato all’ultima puntata. Mentre si susseguono i numeri musicali country, il conduttore Garrison Keillor (se stesso) affronta un avido uomo d’affari (T.L. Jones) che ha deciso di rilevare e abbattere il teatro, una donna misteriosa (Madsen) e la morte di un anziano cantante (L.Q. Jones).
Nella realtà, Keillor (autore del soggetto e sceneggiatore con Ken LaZebnik) conduce A Prairie Home Companion da oltre trent’anni – anche se le trasmissioni non vanno in onda da un teatro – e porta sullo schermo i suoi personaggi, come il detective Guy Noir (Kline) e i cowboy parolacciari Dusty e Lefty (Harrelson e Reilly). Altman ritrova la forma corale e caotica di tante sue pellicole: ma non è interessato ad analizzare la società, e certi spunti (le gag slapstick di Kline) sono esili. Di fatto, celebra un’America fuori moda con toni crepuscolari e nostalgici: un film testamentario sotto voce (che il destino ha trasformato davvero nella sua ultima regia), come se dall’alto dei suoi ottant’anni non avesse più voglia di essere cattivo ma preferisse sentirsi parte di un mondo che scompare.

A Prairie Home Companion costituisce, da 32 anni e attualmente per alcuni milioni di persone principalmente negli Usa ma anche in altri paesi di lingua anglosassone, uno di questi luoghi identitari indispensabili alla trasmissione di cultura da una generazione all’altra. Il cinema di Altman, nella sua inesausta ricognizione della contemporaneità e, più specificamente, dei tòpoi che hanno saputo (e che tuttora sanno) produrre un’idea riconoscibile – quand’anche non del tutto condivisibile – di americanità made in Usa, è arrivato ad incontrarsi (quasi) fatalmente con questo show radiofonico trasmesso settimanalmente (…) La radio, dunque, ritorna direttamente sotto l’attenzione del regista di Gang, diventando questa volta il soggetto del film."
(Adriano Piccardi, in “Cineforum”, 456, luglio 2006)

Schede tecniche da:
Robert Altman, a cura di Emanuela Martini, Milano, Torino Film Festival/Editrice Il Castoro, 2011;
Sinossi e primo giudizio critico da:
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2013, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2012



  1. Per alcuni film, nonostante le nostre ricerche, non abbiamo potuto risalire agli aventi diritto.
    Siamo comunque pronti a rispondere ad eventuali pretese in tal senso.

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Park Circus, Glasgow

  3. Praesens Film, Zürich