Circolo del cinema di Bellinzona
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NOVEMBRE_DICEMBRE_2012
Cinema dal mondo
Lettonia
IN THE FOG
V TUMANE
di Sergei Loznitsa
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•Sceneggiatura: Sergei Loznitsa, dal romanzo di Vasili Bykov; fotografia: Oleg Mutu; montaggio: Danielius Kokanauskis; suono: Vladimir Golovnitsky; interpreti: Vladimir Svirskiv, Vladislav Abashin, Sergei Kolesov, Nikita Peremotovs, Yulia Peresild, Nadezhda Markina…; produzione: Haino Deckert, per Rija Films/GP Cinema Company/ Belarusfilm/Ma.ja.de. Fiction/ Lemming Film, Lettonia/Russia/Bielorussia/Germania/Olanda 2012.
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•DCP, colore, v.o. russa, st. f/t, 127’
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•Premio Fipresci, Cannes 2012
Il film è il secondo lungometraggio a soggetto del maestro del cinema documentario Sergei Loznitsa. L’ucraino (d’origine bielorussa) sceglie di adattare un racconto di Vasili Bykov: durante la seconda guerra mondiale un piccolo gruppo di operai delle ferrovie sovietiche viene giustiziato per aver provocato il deragliamento di un treno nazista. Solo Sushenya, che si è rifiutato di aiutare i compagni nell’attentato per paura delle ritorsioni contro i villaggi vicini, viene rilasciato, si pensa, per aver collaborato con il nemico.
Loznitsa racconta la tragica solitudine di un giusto, la sua tenace ostinazione nel rispetto della vita altrui e della propria in un film privo di facili simbolismi e invece costruito con rigore sugli elementi primi del cinema: la dialettica tra visibile e invisibile, in campo e fuori campo, il contrappunto tra immagine e sonoro, l’alternanza di movimento e stasi, attesa e sua frustrazione. Un film apparentemente fuori del tempo, che invece usa consapevolmente la distanza e l’implicito come unica via possibile al cuore di questo nostro tempo, marcato come e più che in passato dall’indifferenza e dall’irresponsabilità. Un apologo crudele ma non spietato che lavora soprattutto sull’incapacità dell’uomo si saper vedere, di voler credere, di seguitare a sperare.
(Silvio Grasselli, in “Il ragazzo selvaggio”, 94, luglio-agosto 2012)
