Circolo del cinema di Bellinzona

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NOVEMBRE_DICEMBRE_2012

Cinema dal mondo

 

Giappone

HANEZU NO TSUKI

HANEZU

di Naomi Kawase


  1. Sceneggiatura: Masako Bando, Naomi Kawase, da una storia originale di Masako Bando; fotografia: Naomi Kawase; montaggio: Naomi Kawase, Kaneko Yusuke, Tina Baz; suono: Hiroki Ito; musica: Hasiken; interpreti: Tohta Komizu, Hako Oshima, Tetsuya Akikawa, Akaji Maro, Taiga Komizu, Kirin Kiki, Norio Nishikawa; produzione: Naomi Kawase, per Kumie Inc., Giappone 2011.

  2. Blu-ray, colore, v.o. giapponese, st. f/t, 91’


Tetsuya vive in coppia con Takumi, un pubblicitario che adora cucinare e sogna di aprire un ristorante. Non sono sposati, perché hanno paura che il matrimonio possa smorzare i loro sentimenti amorosi. Tetsuya si occupa di tintoria, utilizzando delle ricette ancestrali e delle erbe che raccoglie ella stessa per ottenere i suoi colori naturali. Ha anche un amante, Kayoko, uno scultore che vive nella stessa vallata e a cui rende visita quando Takumi è in viaggio. Il ritmo tranquillo di queste esistenze sarà improvvisamente sconvolto quando Tetsuya annuncia di essere incinta…


Naomi Kawase è prima di tutto e soprattutto una documentarista della natura: la scruta con pazienza per estrarne tutta la bellezza in inquadrature strabilianti che infiammano tutti i nostri sensi. Solo i suoni bruti possono accordarsi con essa. Tutto allora assume un’altra dimensione: le durate, gli spazi, i suoni. Tuttavia, non bisogna fraintendere: se i paesaggi sono splendidi, non sono certo da cartolina, poiché la natura è filmata da Kawase come una vera protagonista, addirittura centrale, dei suoi racconti. Questa centralità diventa “personificata”, in Hanezu, dai tre monti che dominano la vallata: secondo la leggenda, che fa da contrappunto poetico al film, due di questi monti si sarebbero battuti per l’amore del terzo. Un triangolo amoroso? Come quello di Tetsuya, Takumi e Kayoko? Ma quale dei due triangoli è la metafora dell’altro?

(Martial Knaebel, da una scheda della trigon-film)