CINEMA
DAL SUD
DEL MONDO

25.11.03/18.12.03

CIRCOLO
DEL
CINEMA
BELLINZONA

CINEMA DAL SUD DEL MONDO

25 NOVEMBRE 2003 - 18 DICEMBRE 2003

E dieci! "Cinema dal sud del mondo" festeggia dieci anni di vita. Certo, la situazione dei film del sud nel nostro paese è parecchio cambiata in questo lasso di tempo. Se all’inizio la nostra rassegna era una delle rare occasioni per poter vedere al cinema opere provenienti dall’Asia, dall’Africa e dall’America latina, oggi invece essa si inserisce in modo complementare all’interno di un’offerta che, se non ancora esaustiva, è comunque più ampia e variegata. Grazie al costante lavoro della trigon-film, ma anche di altri distributori indipendenti che hanno cominciato a capire che esiste una fetta di pubblico che non si accontenta più solo dei prodotti americani o europei, alcuni film del sud hanno fatto la loro apparizione nei cartelloni delle sale ticinesi. A ciò va aggiunto lo sforzo di altre associazioni a scopo non lucrativo (come "Gli amici della lingua spagnola") o di manifestazioni annuali (come le proiezioni estive a Chiasso o il festival "Trasguardi" a Lugano), che hanno intuito come il cinema possa essere uno dei mezzi per una miglior comprensione delle altre culture e per una convivenza tra etnie diverse non inficiata dal pregiudizio. Non è però questo il motivo per cui l’edizione del decennale di "Cinema dal sud del mondo" presenta un numero di film più ridotto rispetto alle precedenti: sono solo sei, infatti, le pellicole che si potranno ammirare nelle sale di Giubiasco, di Lugano e di Locarno. Principalmente si tratta di un condizionamento del calendario: stretti tra Castellinaria e il periodo natalizio, i cineclub ticinesi (già impegnati nello stesso periodo con la retrospettiva Bresson) non hanno purtroppo a disposizione altre date per i film del sud; inoltre l’accresciuto interesse di alcuni distributori per questi film genera anche per noi un effetto negativo, nel senso che diversi film non ci vengono ceduti prima della loro uscita commerciale, che in Ticino avviene di solito solo dopo il loro sfruttamento nelle sale della Svizzera tedesca e romanda; e per finire quest’anno non possiamo contare sulla collaborazione del Cineclub del Mendrisiotto, che sta purtroppo attraversando un periodo difficile e non ha quindi potuto contribuire all’estensione dell’offerta. Ma la diminuita quantità può anche essere uno stimolo al miglioramento della qualità: e siamo fermamente convinti che il programma di quest’anno rappresenti il meglio di quanto fosse possibile mostrare. Dal circuito ufficiale "Les films du sud" (film del Festival internazionale di Friburgo distribuiti dalla trigon) abbiamo ritenuto soltanto due film su quattro, dal momento che gli altri due non ci sembravamo di grande interesse: mentre Ticket to Jerusalem, del palestinese Rashid Masharawi, e Wo ai ni (Ti amo), dell’enfant terrible del cinema cinese Zhang Yuan, saranno presentati nelle tre località perché hanno le carte in regola per essere apprezzati dal pubblico e suscitare dibattiti. Come già negli ultimi anni, l’offerta è completata con film sostenuti dalla Fondazione Montecinemaverità e con altri titoli recenti del catalogo della trigon: da questi emerge su tutti Heremakono (Aspettando la felicità) di Abderrahmane Sissako, che è sicuramente il miglior film africano degli ultimi anni; poi Farishtai Kisti Rost (L’angelo della spalla destra) del tajiko Djamshed Usmonov (prodotto da Marco Müller e coprodotto dalla Ventura Film di Meride), che essendo già uscito in sala a Lugano sarà presentato solo a Giubiasco e a Locarno; mentre Araïs al-Teïn (Bambole d’argilla) di Nouri Bouzid, in rappresentanza della Tunisia, sarà proiettato solo a Lugano poiché gli spettatori del Sopraceneri potranno vederlo a Castellinaria. Ma la vera novità di quest’anno è rappresentata dalla collaborazione con il festival ginevrino Filmar en America Latina, da cui proviene l’argentino Caja negra (Scatola nera), opera prima sensibilissima ed originale di Luis Ortega, vincitore a Friburgo del premio Don Chisciotte: film non distribuito in Svizzera, e quindi mostrato in Ticino in prima ed unica visione. Un’occasione da non perdere per chi ha capito, anche dopo la retrospettiva di Castellinaria dell’anno scorso, l’enorme potenzialità del Nuovo cinema argentino.

Pochi film, quindi, ma tutti di alta qualità. Un concentrato delle migliori cose prodotte negli ultimi due anni nei paesi del sud del mondo. Buona visione !

Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona

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