Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

6 SETTEMBRE 2014 -

11 MAGGIO 2015

ROBERT ALTMAN

10 film degli anni Settanta

 

NASHVILLE

1975)
Sceneggiatura: Joan Tewkesbury; fotografia: Paul Lohmann; montaggio: Sidney Levin, Dennis Hill; scenografia: Jules Melino; suono: Jim Webb, Chris McLaughlin, William A. Sawyer; musica: Richard Baskin (anche arrangiamenti canzoni e supervisione musicale);
interpreti: David Arkin, Barbara Baxley, Ned Beatty, Karen Black, Roney Blakley, Keith Carradine, Geraldine Chaplin, Robert Doqui, Shelley Duvall, Allen Garfield, Henry Gibson, Scott Glenn, Jeff Goldblum, Barbara Harris, Michael Murphy, Allan Nicholls, Lily Tomlin, Gwen Welles, Keenan Wynn, Christina Reeves, Elliott Gould, Julie Christie…;
produzione: Robert Altman per Paramount/American Broadcasting Companies.
Colore, v.o. inglese, st. f/t/it, 159’

A Nashville, nel Tennessee, si svolge un megafestival di musica pop, sponsorizzato da un candidato politico qualunquista che si sta facendo la campagna elettorale: durante cinque giorni si intrecciano varie vicende (una cameriera [Harris] cerca la via del successo, la moglie [Tomlin] di un avvocato vive un breve amore con un cantante [Carradine], una giornalista della Bbc [Chaplin] inanella tutta una serie di gaffe, un vecchio [Wynn] si preoccupa della salute della moglie, i potenti locali si adoperano per favorire il candidato repubblicano) che si concludono con l’uccisione al Centennial Park della cantante Barbara Jean (Blakley) mentre la gente continua a cantare It Don’t Worry Me, non me la prendo.
Caleidoscopico, frammentario melodramma musicale, uno dei capolavori del cinema anni Settanta, ironico e magistralmente montato, con cui Altman rinnova e critica (demolendone le regole) il cinema classico hollywoodiano. La struttura narrativa aperta, dove tutto si intreccia con tutto, permette al film di affrontare una serie di temi e aspetti della società americana (il talento, l’ambizione, la musica, lo show-business, la politica, la violenza) senza imporre un punto di vista preciso, ma anche senza preoccupazioni didascaliche o moralistiche.
E la “babele dei personaggi” è sottolineata anche dalla babele delle colonne sonore (registrate su 24 piste diverse) che enfatizzano e riverberano la “confusione esistenziale” che attraversa il film. Ricchissimo di elementi ironici o sorprendentemente comici (uno per tutti: l’incidente sull’autostrada causato dallo scontro tra un divano e una barca!), il film (…) si avvale del contributo dei singoli attori, che sono stati spinti da Altman a creare loro stessi battute e situazioni per i loro personaggi (…) Oscar alla canzone I’m Easy, scritta e cantata (in una scena dove quattro donne [Reeves, Duvall, Chaplin e Tomlin] pensano di essere il destinatario dell’esecuzione) da Keith Carradine.

“La gente che mi chiede: “ma perché uccide lei invece dell’uomo politico?” ha già risposto alla domanda nel momento in cui l’ha formulata. Vuol dire che noi ammettiamo l’assassinio politico e che gli altri assassinî non hanno senso. Noi accettiamo, perdoniamo, e di conseguenza noi creiamo l’assassinio politico." (Robert Altman)


Schede sui film (sinossi e giudizio critico) da
Il Mereghetti. Dizionario dei film 2013, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2012.

Schede tecniche e dichiarazioni di Robert Altman da
Robert Altman, a cura di Emanuela Martini, Milano, Torino Film Festival/Il Castoro, 2011;
Flavio De Bernardinis, Robert Altman, Milano, L’Unità/Il Castoro, 1995;
Guido Fink, I film di Robert Altman, Roma, Gremese, 1982.



Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Losanna

  2. Praesens Film, Zürich

  3. Park Circus, Glasgow

  4. Hollywood Classics, London