Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

7 SETTEMBRE 2013 -

18 MAGGIO 2014

MICHAEL HANEKE

 

DAS WEISSE BAND

Il nastro bianco, Germania/Austria/Francia/Italia 2009
Sceneggiatura: Michael Haneke, con la collaborazione di Jean-Claude Carrière; fotografia: Christian Berger; montaggio: Monika Willi;
interpreti: Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaussner, Steffi Kühnert, Rainer Bock, Susanne Lothar, Fion Mutert, Maria-Victoria Dragus, Thibault Sérié, Josef Bierbichler;
produzione: Stefan Arndt/Veit Heiduschka/Michael Katz/Andrea Occhipinti per X-Filme/WEGA Film/Les Films du Losange/Lucky Red.
35mm, bianco e nero, v.o. T, st. f, 144’

Palma d’oro, Cannes 2009

1913. In un villaggio protestante della Germania settentrionale una serie di misteriosi incidenti turba la pace della comunità: una fune tirata tra due abeti ferisce gravemente il dottore mentre cavalcava; viene incendiato il fienile; il figlioletto del barone viene rapito e fustigato a sangue; il figlio della levatrice è quasi accecato… Ma quando il maestro rende partecipe il pastore dei suoi dubbi sulla possibile responsabilità dei ragazzi del villaggio, viene immediatamente tacitato.

Affidando la narrazione ai ricordi del maestro diventato vecchio, Haneke gioca abilmente con l’ambiguità e il non-detto per trasmettere allo spettatore un sentimento di insicurezza e di frammentazione. Identifica gli adulti con la loro funzione sociale (il barone, il pastore, il medico, l’insegnante, il contadino) e attribuisce i nomi propri esclusivamente ai bambini e alle donne, ricostruendo una struttura sociale retta rigidissimamente sul dominio di classe e sulla perpetuazione dei valori cristiano-borghesi. E usa il bianco e nero per aumentare il senso di ieraticità e di immutabilità che nemmeno il cambio delle stagioni sembra capace di scalfire. Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: la voce off del maestro ricorda che i fatti raccontati nel film possono chiarire “alcuni processi maturati nel nostro Paese”, con chiara allusione al nazismo…
(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)




Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Lausanne

  2. MK2, Paris

  3. Xenix Filmdistribution, Zürich

  4. Frenetic Films, Zürich

  5. Filmcoopi, Zürich