16 settembre – 28 ottobre 2025 |
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Italia 2023 sceneggiatura: Mario Martone, Anna Pavignano; fotografia: Paolo Carnera; montaggio: Jacopo Quadri; con: Mario Martone, Anna Pavignano, Paolo Sorrentino, Francesco Piccolo, Goffredo Fofi, Federico Chiacchiari, Demetrio Salvi, Ficarra e Picone, Michael Radford; produzione: Fabrizio Donvito, Marco Cohen, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli, Mauro Berardi per Indiana Production. v.o. italiano; colore;128’ Documentario su Massimo Troisi, sulla sua vita e la sua carriera cinematografica, vincitore del David di Donatello 2024 per il miglior documentario. Sceneggiato da Martone con Anna Pavignano, co-sceneggiatrice di tutti i film di Troisi, di cui è stata anche la compagna per una decina d’anni. Ci sono tre elementi che vanno presi in considerazione quando si pensa a questo film che raccoglie sequenze di spettacoli televisivi, di interviste di Massimo, di testimonianze di vario tipo tutte finalizzate a ri-scoprire una figura fondamentale del mondo dello spettacolo italiano e non solo (...) I tre elementi sono: il regista e le due parti in cui si può dividere il titolo. Il regista: Mario Martone. Era necessario per questo omaggio un regista «serio» come Martone, che non si è mai lasciato andare alla comicità e quando vi si è avvicinato (con Qui rido io) il suo obiettivo era scavare in profondità in una persona divenuta personaggio come Scarpetta. Qui la sua è un’indagine sulla persona di cui ha ammirato e ammira (basta vedere come gli brillano gli occhi quando ne parla) le qualità. Siano esse artistiche od umane (...). Poi c’è il titolo. Con quel «laggiù» che non vuole solo essere un banale capovolgimento di un titolo di film famoso. Quel laggiù è un avverbio di luogo che per molti si identificava con Napoli e che invece Massimo voleva allargare a una condizione di disagio esistenziale che poteva prendere le mosse da Napoli (anzi da San Giorgio a Cremano come teneva a puntualizzare) per allargarsi a un’intera generazione ed andare oltre. Bene fa Martone quando indugia sui volti di giovani che assistono all’aperto alla proiezione di un film di Troisi cogliendone la sorridente partecipazione emotiva. Infine quel «mi ama» che sta al centro di tutto il percorso di scrittura, che poi significa di vita, del Troisi regista ed attore. La complessità del sentimento amoroso che porta sugli schermi può far ridere grazie ad un sagace processo di attesa e di accumulo, ma poi ha un rilascio lento di profonda malinconia che spinge chi guarda ad osservarsi nell’intimo. (Scheda sul film tratta da Giancarlo Zappoli, mymovies.it) |
MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO L’AMORE MOLESTO IL GIOVANE FAVOLOSO IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ QUI RIDO IO NOSTALGIA LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA Locandina PDF |
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