Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

CINEBABEL MESSICO

3 settembre - 26 ottobre 2010

 

Stellet Licht

Carlos Reygadas, Messico/Francia/Olanda/Germania 2007


Sceneggiatura: Carlos Reygadas; fotografia: Alexis Zabe; montaggio: Natalia López; suono: Raul Locatelli; interpreti: Cornelio Wall, Maria Pankratz, Miriam Toews, Peter Wall, Jacobo Klassen, Elizabrzh Fehr; produzione: Gerardo Tagle per Montarraya Producciones/NoDream Cinema/Estudios Churubusco Azteca S.A./Foprocine/Ticoman/IMCINE/Bac Films/Arte France Cinéma/Motel Films/Nederlands Fonds voor de Film/World Cinema Fund, Messico/Francia/Olanda/Germania 2007.

35mm, colore, v.o. in antico tedesco st. f/t, 135’


La comunità dei mennoniti, giunti in Messico dopo un lungo viaggio dalla Svizzera all’Olanda, e da lì alla Prussia e al Canada, offre un contesto unico per sviluppare un tema caro al regista, quello del contrasto tra modernità e tradizione (…) Il tempo è il grande tema che si agita sullo sfondo di questa storia di amori e tradimenti, semplice e vecchia come il mondo. Lui, lei e l’altra – se in mezzo non ci fossero tanti bambini, un orizzonte piatto, come una morale implacabile, e un miracolo che spezza tale filo – non ci vedremmo niente di nuovo. È appunto il quadro in cui tale storia accade a determinare l’originalità del progetto e la sua attualità.


Reygadas ha un’innegabile capacità di scovare location e volti, in grado di spezzare il filo delle attese e al contempo di farsi carico di un’universalità sconcertante. In Stellet Licht, Johan è semplicemente un Uomo, preda di sentimenti e di una regola accettata come naturale. È un uomo che nutre un rispetto assoluto per la Verità. La verità della parola e la verità dei sentimenti, anche quando queste non sono concordi. Rispetto all’evocato nume di Dreyer, la differenza è notevole. Se Ordet è il racconto di una “Parola” che scende sulla terra, Stellet Licht è l’affermazione della forza dei sentimenti.

(Carlo Chatrian, in “Cineforum”, 466, luglio 2007)