Un po' di cinema svizzero '07
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
5 aprile 07 - 10 maggio 06
PRESENTAZIONE

 
Il cinema svizzero pare godere in questi ultimi tempi di una accresciuta visibilità. I dati delle affluenze nelle sale provengono come sempre da oltre Gottardo (in Ticino rimangono invece rari i film in cartellone) e stanno generando nel settore una certa euforia, che può anche essere pericolosa, perché fondata sull’equazione cara a Nicolas Bideau “popolarità uguale qualità”, che rischia di attirare l’attenzione sui “film locomotive” e di lasciare nell’ombra ancor più che in passato tutti quei vagoni al traino che sfilano alle Giornate di Soletta o a Locarno o a Nyon e poi finiscono mestamente nei depositi. A parte meritevoli eccezioni, come ad esempio Das Fraülein di Andrea Staka, vincitore del pardo d’oro all’ultimo Festival di Locarno, si ha l’impressione che il successo di certi film svizzeri sia inversamente proporzionale alla ricerca di nuove forme espressive e che si stia assistendo ad un appiattimento delle forme di rappresentazione, sempre più conformi al gusto del pubblico, che è poi il gusto creato ad arte dai modelli cinematografici dominanti a livello planetario. Siamo ben lontani, cioè, dal magico momento degli anni Sessanta, quando la notorietà degli autori del Nuovo cinema svizzero (da Tanner a Schmid, da Soutter a Murer) era dovuta alla loro forza di rottura, alla loro volontà di svelare l’altra faccia del paese, alla loro sperimentazione linguistica.
Comunque sia, per noi che da trent’anni insistiamo nel proporre regolarmente una rassegna sulla produzione nazionale recente, il momento può essere propizio: non certo per accodarci supinamente al coro degli esultanti, ma piuttosto per mostrare, approfittando di questo momento di generale entusiasmo, anche e soprattutto quei film che non sempre hanno l’onore del successo mediatico ma che hanno qualcosa da dire e lo dicono senza necessariamente adeguarsi a ricette preconfezionate.  Se l’anno scorso avevamo presentato solo documentari, quest’anno siamo particolarmente soddisfatti di aver potuto inserire nel programma ben quattro lungometraggi di finzione. Se è stato impossibile avere il vincitore del Premio del cinema svizzero, Vitus di Fredi Murer (che uscirà prossimamente nelle sale ticinesi con imperdonabile ritardo e in versione doppiata!), possiamo però presentare Nachbeben di Stina Werenfels (premio speciale della giuria per l’insieme delle prestazioni degli attori), Comme des voleurs di Lionel Baier e Mon frère se marie di Jean-Stéphane Bron (due dei cinque nominati) e La vraie vie est ailleurs di Frédéric Choffat ( a nostro parere una delle fiction più fresche e interessanti dell’annata 2006). Fra i documentari abbiamo scelto Das kurze Leben des José Antonio Gutierrez di Heidi Specogna (che ha meritatamente vinto il premio del cinema svizzero nella sua categoria), La liste de Carla di Marcel Schüpbach (uno dei nominati, già passato al Festival di Locarno) e, per la ormai tradizionale proiezione per le scuole, Missioni da Tito di Daniel Künzi, nella sua versione inedita lunga. Completano il programma due cortometraggi, uno ticinese (Tell Mama di Fabienne Buetti) e uno romando (Ménagerie intérieure di Nadège de Benoit-Luthy). Buona visone e buone scoperte!
 
Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona