CINEMA
DAL SUD
DEL MONDO

19.11.04/21.12.04

CIRCOLO
DEL
CINEMA
BELLINZONA

CINEMA DAL SUD DEL MONDO

19 NOVEMBRE 2004 - 21 DICEMBRE 2004

Più film, ma meno proiezioni per questa undicesima edizione della rassegna «Cinema dal sud del mondo». I film sono 7 (+ 1 rispetto all'anno scorso), le proiezioni 12 (- 1). Il perché è presto detto. Dopo la defezione del Cineclub del Mendrisiotto, che ha partecipato alla rassegna fino al 2002, anche LuganoCinema 93 ha gettato la spugna: i film del sud pare non attirino più i Luganesi, anche perché alcuni di essi escono nelle sale (Cinestar, Lux...) e quindi sarebbe poco interessante riproporli. Sarà vero? Fino a che punto? Il tempo giudicherà. Sta di fatto che quest'anno la rassegna è offerta solo dai Circoli di Bellinzona e di Locarno. Inoltre si è ridotto anche il numero dei fornitori delle pellicole. Tutti sanno che la Fondazione Montecinemaverità è in una fase di stallo e che la sua sopravvivenza è ormai legata a un filo. Una brutta faccenda, sulla quale dovrebbe riflettere anche il Festival di Locarno, di cui la Fondazione è una creatura. Certo che se 10 milioni sono considerati pochi per la rassegna estiva (Solari dixit !), figurarsi come il Festival può pensare a nutrire i suoi figli! Rimane quindi solo la trigon-film, che anche quest'anno ha selezionato 4 film ufficiali per il circuito del sud e messo a disposizione il suo catalogo con le acquisizioni recenti. Ci siamo comunque ancora permessi di indicare sul programma quei titoli che, pur distribuiti dalla trigon, hanno in passato beneficiato dei contributi alla produzione della Fondazione creata da Marco Müller. Speriamo non sia questa l'ultima volta.
Una novità dell'edizione di quest'anno è costituita dalla provenienza geografica dei film. Per la prima volta non abbiamo avuto difficoltà a presentare film dell'America latina (ben 4 su 7), complici la confermata vivacità del cinema argentino e il crescente interesse del pubblico per il cinema latino in genere. Il pubblico ticinese potrà così apprezzare le mezzetinte melanconiche di Extraño di Santiago Loza e il melting pot culturale di El abrazo partido di Daniel Burman (Argentina), ma anche il rigore documentaristico di Salvador Allende di Patricio Guzmán (Cile) e il disperato ritratto di un ex soldato che non riesce a reinserirsi in una città indifferente e ostile come Lima in Días de Santiago (Perù), un film che ha vinto tutto ciò che poteva vincere al Festival di Friburgo e non solo.
Per la prima volta (e questo ci dispiace un po') l'Asia è sottorappresentata, e in particolare non sono presenti film dalla Cina, da Taiwan o dalla Corea del sud. Ma si tratta di scherzi delle circostanze, le annate future sortiranno sicuramente frutti ben diversi. Intanto si potrà rimediare a questa assenza gettando uno sguardo sull'India, presenza assai rara in « Cinema dal sud del mondo», ma qui ottimamente difesa da Il servitore di Kali, un solido e raffinato film del maestro Adoor Gopalakrishnan.
E per una volta l'Africa non fa da Cenerentola, dal momento che è presente con due film:
Mille mesi, promettente opera prima del marocchino Faouzi Bensaïdi; e Moi et mon blanc, che ricalca i collaudati schemi della commedia popolare africana pur essendo girato in buona parte a Parigi dal non più giovanissimo regista del Burkina Faso Pierre Yameogo.
Il viaggio attorno al mondo, quindi, continua, nonostante che sospette agenzie di viaggio aumentino di continuo le loro interessate e omologate offerte. Noi continueremo a fidarci solo degli sguardi autentici e del cinema di qualità.

Michele Dell'Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona

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