Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

19 SETTEMBRE -

14 NOVEMBRE 2018

ITALIAN GHOST STORY
Sguardi sul nuovo cinema italiano

 
  1. OCCHI CHIUSI / PARLAMI DI LUCY
    Giuseppe Petitto

  2. A CIAMBRA
    Jonas Carpignano

  3. CUORI PURI
    Roberto De Paolis

  4. DOPO LA GUERRA
    Annarita Zambrano

  5. FIGLIA MIA
    Laura Bispuri

  6. L’INTRUSA
    Leonardo Di Costanzo

  7. NICO, 1988
    Susanna Nicchiarelli

  8. SICILIAN GHOST STORY
    Fabio Grassadonia, Antonio Piazza

NICO, 1988

Italia/Belgio 2017
Susanna Nicchiarelli

Sceneggiatura: Susanna Nichiarelli; fotografia: Crystel Fournier; montaggio: Stefano Cravero; musica: Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo.
Interpreti: Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek, Thomas Trabacchi…
v.o. inglese, st. it, 93'

Vent'anni dopo i trionfi con i Velvet Underground, Nico è ormai l'ombra di se stessa: una donna grassa e irritabile, che reagisce malamente quando le parlano dei tempi andati. Si esibisce ancora con una band da quattro soldi, ma ai suoi concerti il pubblico è sempre meno numeroso. Richard, il suo manager, è segretamente innamorato di lei e la convince a disintossicarsi. Nico potrà allora ristabilire i rapporti con Ari, il figlio problematico avuto da Alain Delon, che lei aveva sempre tenuto lontano dalla sua vita.


Nico, 1988 non intende essere un biopic tradizionale. L'impianto narrativo della pellicola aderisce solo in parte alla grammatica del genere. Non ripropone, se non in forme anomale, i luoghi obbligati della consueta biografia filmata tesa a ricostruire la parabola professionale (esordi, irresistibile ascesa, conquista del successo) di una personalità artistica chiamata a diventare un oggetto di culto e a essere idolatrata dalle folle plaudenti. Concentrando il racconto sugli ultimi anni di vita di Nico (l'arco cronologico va dal 1986 al 1988), il film di Susanna Nicchiarelli sceglie di mettere tra parentesi la stagione della rinomanza internazionale della star per descrivere invece l'età amara e ingrata, e pure a suo modo vitale, del suo presunto declino artistico. "Io ho voluto fare un film su questo: sulla donna che Nico è stata dietro e oltre l'immagine che la maggior parte delle persone hanno di lei, oltre l'icona", assicura la regista. La quale ha operato una scelta ben ponderata: parlarci della cantante ignota al grande pubblico, sconosciuta quasi ai suoi stessi fan, ma che pure ha contribuito a rinnovare in modo significativo il panorama musicale dei tardi anni Ottanta.

(Nicola Rossello, in "Cineforum", 569, novembre 2017)