Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

19 SETTEMBRE -

14 NOVEMBRE 2018

ITALIAN GHOST STORY
Sguardi sul nuovo cinema italiano

 
  1. OCCHI CHIUSI / PARLAMI DI LUCY
    Giuseppe Petitto

  2. A CIAMBRA
    Jonas Carpignano

  3. CUORI PURI
    Roberto De Paolis

  4. DOPO LA GUERRA
    Annarita Zambrano

  5. FIGLIA MIA
    Laura Bispuri

  6. L’INTRUSA
    Leonardo Di Costanzo

  7. NICO, 1988
    Susanna Nicchiarelli

  8. SICILIAN GHOST STORY
    Fabio Grassadonia, Antonio Piazza

FIGLIA MIA

Italia/Svizzera/Germania 2018
Laura Bispuri

Sceneggiatura: Francesca Manieri, Laura Bispuri; fotografia: Vladan Radovic; montaggio: Carlotta Cristiani; musica: Nando di Cosimo.
Interpreti: Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sara Casu, Udo Kier, Michele Carboni…
Produzione: Marta Donzelli, Gregorio Paonessa per Vivo Film/Colorado Film Production/RAI Cinema/Mattch Factory Productions/Bord Cadre Films/ZDF-Arte/RSI.
v.o. italiano, st. f/t, 100'

Sardegna. La piccola Vittoria (10 anni) ha una stretta relazione con sua madre Tina. In una casa in degrado fuori dal paese vive Angelica, che è spesso ubriaca e cerca affetto tra le braccia di uomini che sono solo interessati al sesso. Angelica è la madre naturale di Vittoria e, nel momento in cui viene sfrattata, Tina spera di liberarsi in modo definitivo della sua presenza. Perché il rischio che riveli la propria maternità alla bambina è sempre in agguato. Ancora di più quando Vittoria e Angelica iniziano ad avvicinarsi.


Laura Bispuri, dopo Vergine giurata, prosegue la sua esplorazione nelle dinamiche della femminilità, affiancata nuovamente da Francesca Manieri. Lo fa con un film la cui radice esistenziale è rinvenibile nell'aggettivo possessivo del titolo: mia. Di chi è Vittoria? Della madre che conosce come tale, Tina, che si occupa di lei (anche se non vede o non vuole vedere quanto le coetanee la isolino)? Oppure di Angelica, che l'ha messa al mondo poco dopo il suo arrivo sull'isola e l'ha ceduta perché consapevole di non sapere rinunciare alla propria personalità in continua tensione di ricerca? (…) Bispuri accompagna le sue tre eccellenti protagoniste alla ricerca di se stesse utilizzando anche piani sequenza in cui il loro "perdersi" è accompagnato da una colonna sonora tanto invadente quanto pronta a infrangersi per lasciar posto ad altro. È la sintesi dinamica di questo film in cui l'alternarsi di scoperte e smarrimenti si scontra con le urgenze del vivere. Un vivere che deve confrontarsi con una natura che, come una madre, può essere benevola o difficile da affrontare e compiacere.

(Giancarlo Zappoli, in www.mymovies.it)