Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

il cinema di Valerio Zurlini

10 Gennaio - 2 marzo 2011

 

La ragazza con la valigia

1961

Soggetto e sceneggiatura: Valerio Zurlini, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli, Giuseppe Patroni Griffi; fotografia: Tino Santoni; montaggio: Mario Serandrei; musica: Mario Nascimbene; suono: Enzo Silvestri; interpreti: Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Romolo Valli, Riccardo Garrone, Gian Maria Volonté, Corrado pani, Luciana Angelillo, Renato Baldini, Elsa Albani, Nadia Bianchi, Edda Soligo, Ciccio Barbi, Enzo Garinei, Angela Portalupi; produzione: Maurizio Lodi-Fé per Titanus (Roma)/Société Générale de Cinématographie (Paris).

35mm, bianco e nero, 113’

Aida (Cardinale), un’aspirante soubrette ingannata da un bellimbusto (Pani), fa innamorare il giovanissimo e romantico fratello di costui (Perrin): un sacerdote (Valli), suo professore di matematica, convincerà Aida ad andarsene per il bene del ragazzo. Una sorta di Traviata adriatica, senza i maledetti sviluppi del caso, unita a un’iniziazione sentimentale raccontata con pudore e limpidezza: La ragazza con la valigia è uno dei film più raffinati e incisivi di Zurlini, regista di una provincia crepuscolare che oggi non c’è più. Ricchi di notazioni psicologiche, di costume e di rimandi letterari-figurativi, i due personaggi principali forniscono la prova più convincente della raggiunta maturità espressiva dell’autore e trovano nel sedicenne Perrin e nella ventunenne Cardinale due interpreti indimenticabili. 

“Il tono generale del film è piuttosto disperato. Come tutti i miei film. Si tratta di una disperazione di fondo che per sfortuna mi porto dietro. Naturalmente, credo di mascherarla benissimo, non lasciandola libera di esprimersi. In fondo, tutta la vita consiste nel mascherare questo fondo di disperazione. Non credo che sia qualcosa di soggettivo o di individuale, è una disperazione che tutte le persone hanno in sé. Diciamo che per me c’è unicamente il fatto di averla un po’ meglio ‘focalizzata’, ma per il resto la disperazione è comune a tutti”. (Valerio Zurlini)