Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

il cinema di Valerio Zurlini

10 Gennaio - 2 marzo 2011

 

Cronaca familiare

1962

Soggetto e sceneggiatura: Valerio Zurlini, Mario Missiroli, Vasco Pratolini, dal racconto omonimo di Vasco Pratolini (1947); fotografia: Giuseppe Rotunno; montaggio: Mario Serandrei; scenografia: Flavio Mogherini; musica: Goffredo Petrassi; interpreti: Marcello Mastroianni, Jacques Perrin, Salvo Randone, Sylvie, Valeria Ciangottini, Serena Vergano, Marco Guglielmi; produzione: Goffredo Lombardo per Titanus/Metro.

35mm, colore, 122’

Alla notizia della morte del fratello minore Dino (Perrin), il giornalista Enrico (Mastroianni) ripercorre le varie fasi del loro difficile rapporto: dalla separazione alla morte della madre, quando Dino era stato adottato dal maggiordomo di un nobile che gli aveva cambiato il nome in Lorenzo perché più “aristocratico”, alla riunione, dalle visite alla vecchia nonna (Sylvie) ai difficili tentativi di Dino/Lorenzo di trovare un lavoro e farsi una famiglia fino alla morte improvvisa. Fedele trasposizione del lungo racconto autobiografico di Vasco Pratolini (…), il film è un acuto e commovente dramma psicologico che riprende il tema dei rapporti affettivi, colti nella cornice di un sorvegliato senso del paesaggio, che erano già al centro di La ragazza con la valigia: qui, è soprattutto la scoperta di una persona diversa, eppure simile, sullo sfondo di una Firenze autunnale (con la fotografia di Peppino Rotunno che cita esplicitamente i quadri di Rosai) che “rende ancor più struggente e malinconico questo tardivo incontro (Volpi).

“Sono stato assolutamente fedele al libro, ho anche aggiunto alcune cose che mancavano nel libro rendendo alcune pagine poco chiare (…) Mi sembrava che nel libro mancassero delle pagine e chiesi a Pratolini di scriverle. Pratolini riconobbe l’effettiva mancanza di queste pagine, spiegandomene il motivo, ed accettò di scrivere qualcosa per raccontare simbolicamente quella che poteva essere stata l’opposizione tra lui e suo fratello. Di fatto, esistono nel film due sequenze che nel libro non ci sono, ma sono comunque anch’esse di Pratolini”. (Valerio Zurlini)