Circolo del cinema di Bellinzona

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gennaio_febbraio_2013

A PROVA DI MORTE

a cura dei Circoli del cinema ticinesi, in collaborazione con il Festival del film di Locarno

 

RESERVOIR DOGS

LE IENE



  1. Sceneggiatura: Quentin Tarantino; fotografia: Andrzej Sekula; montaggio: Sally Menke; musica: AA VV; scenografia: Sandy Reynold-Wasco; interpreti: Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi, Michael Madsen, Chris Penn, Lawrence Tierney, Edward Bunker, Quentin Tarantino, Burr Steers; produzione: Lawrence Bender, Harvey Keitel per Live America / Dog Eat Dog, Usa 1991.

  2. Blu-ray, colore, v.o. st. it, 99’


Dopo una sanguinosa rapina andata male, i superstiti – tra i quali un poliziotto infiltrato (Roth) – si incontrano in un capannone. Uno di loro, uno psicopatico omicida (Madsen), ha preso in ostaggio un poliziotto.

Un’intelligente struttura a puzzle, in cui una volta tanto i flashback non sono esornativi, con una messa in scena teatrale e stilizzata: l’esordiente Tarantino (che si riserva la parte di “Marrone” perché per non rivelare la propria identità tutti si chiamano con nomi di colori) aggiorna con humour nerissimo la classica struttura da tragedia elisabettiana in cui si sa che tutti devono morire. Violenza quasi insostenibile, ma un rigore morale della visione ormai raro nell’epoca di Basic Instinct. Attori perfetti (Keitel è anche coproduttore), e dialoghi da antologia, specie i pezzi iniziali sull’interpretazione di Like a Virgin di Madonna e sulle mance. Monte Hellman è uno dei produttori esecutivi. Rieditato col titolo Cani da rapina.


Molti mi dicono che Reservoir Dogs è costruito come un puzzle. Ma penso che sarebbe più giusto sostenere che è strutturato come un romanzo. Ho sempre pensato che quando il cinema adattava un romanzo, tralasciava spesso gli elementi più cinematografici. In America tutto deve essere lineare: se cominciate una sequenza all’inizio di una corsa, dovete finirla alla fine della corsa… Ma io preferisco quello che fa Sergio Leone in C’era una volta in America (e che vale per tutti i suoi film): “Le risposte prima, le domande più tardi”. Come nei romanzi. Non ci sono flashback nel mio film, ma capitoli.

(Quentin Tarantino, “Cahiers du cinéma”, 457, juin 1992)

Sinossi e giudizi critici sui film tratti da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010.