Circolo del cinema di Bellinzona

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gennaio_febbraio_2013

A PROVA DI MORTE

a cura dei Circoli del cinema ticinesi, in collaborazione con il Festival del film di Locarno

 

KILL BILL: VOL. 2


  1. Sceneggiatura: Quentin Tarantino; fotografia: Robert Richardson; montaggio: Sally Menke; musica: Robert Rodríguez, RZA + AA. VV.; scenografia: Sandy Reynold-Wasco, Yoshihito Akatsuka; interpreti: Uma Thurman, David Carradine, Michael Madsen, Daryl Hannah, Gordon Liu, Michael Parks, Bo Svenson, Larry Bishop, Samuel L. Jackson; produzione: Miramax Films, A Band Apart, Super Cool ManChu, Usa 2004.

  2. Blu-ray, colore, v.o. st. it, 136’


Black Mamba (Thurman), ribattezzata “La Sposa”/Beatrix Kiddo, uccide Budd (Madsen), il fratello di Bill, e la spietata Elle Driver (Hannah). Ma quando, per completare la sua vendetta arriva a Bill (Carradine), lo trova assieme alla figlia che credeva di avere perso.

Il secondo capitolo è molto diverso dal primo: rallentato, fittamente dialogato, con l’ambizione di fare con la mitologia del noir ciò che Leone aveva fatto col western. Ma il dialogo più brillante (quello sulla vera natura di Superman) è preso da Jules Feiffer: e Tarantino continua a giocare con i generi e le citazioni, convinto che ne emerga una visione del mondo. Va comunque riconosciuto che, in questa seconda parte, i personaggi acquistano più interesse, e alcune caratterizzazioni sono riuscite. Liu è Johnny Mo nel primo episodio e il maestro Pai Mei nel secondo. Parks, lo sceriffo McGraw, qui è anche Esteban.


Nel Volume 1 ci sono le domande, nel Volume 2 le risposte. I due film sono molto diversi tra loro. È bello avere l'occasione di sottolineare questo aspetto. Il primo film crea l'intelaiatura che fa da supporto anche al secondo film. Secondo molti il film non ha una storia consistente. È un film incentrato su una vendetta. Meglio di così! La protagonista si vendica di cinque persone che l'hanno ferita. Ha segnato i loro nomi su una lista e li elimina uno alla volta. Ecco l'essenza della storia. Potrei impreziosirla con altri spunti, ma non sarebbe onesto. Non sopporto quel genere di film. Eliminiamo gli elementi superflui e troviamo il coraggio di raccontare un film di vendetta.

(Quentin Tarantino, da un’intervista nel bonus del dvd del film)

Sono uno spettatore onnivoro, ho visto veramente di tutto: dalla serie B italiana, ai film sulla Yakuza, ai classici… Tutto il cinema e tutto quello che vedo mi influenza. Quindi non direi proprio che sono un regista hollywoodiano. Direi che sono un cineasta che prende a piene mani dal suo subconscio. Il subliminale è la mia fonte di ispirazione e la nutro ogni giorno, andando al cinema e vedendo il lavoro dei miei colleghi di tutto il pianeta.

(Quentin Tarantino, da www.film.it)

Sinossi e giudizi critici sui film tratti da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010.