CINEBABEL - Ungheria
In collaborazione con BABEL - Festival di letteratura e traduzione
Bellinzona 22-24 settembre 2006
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
5 settembre 06 - 24 settembre 06

PRESENTAZIONE  

Cinebabel, breve rassegna attorno all’Ungheria, vuole essere il pendant cinematografico di Babel, primo Festival di letteratura e traduzione che si svolgerà a Bellinzona dal 22 al 24 settembre. In questa prima edizione la lingua ospite, cui si affiancano le lingue della “Babele” svizzera ed europea, sarà appunto l’ungherese e saranno presenti scrittori emigrati che hanno scelto di adottare la lingua del paese d’arrivo, o per i quali è essenziale il rapporto con una cultura straniera.

La rassegna cinematografica vuole riflettere questa impostazione e prevede sei film, non solo ungheresi, ma che con l’Ungheria hanno in qualche modo a che fare, sulla linea di uno scambio linguistico e culturale con altri paesi dell’Europa e del mondo, e che mettano in primo piano il rapporto tra cinema e letteratura.

Si comincia con Being Julia di István Szabó (2004), una coproduzione tra Ungheria, Canada, Stati uniti e Gran Bretagna, con la quale il famoso regista ungherese si confronta con una realtà tutta anglosassone, adattando un romanzo di William Somerset Maugham e dirigendo uno splendido cast di attori inglesi. Se questo film è già uscito poco tempo fa nelle sale svizzere e ticinesi, altri titoli della rassegna vengono invece presentati in prima visione regionale o nazionale, costituendo quindi una ghiotta attrazione per il pubblico dei cinefili e del festival letterario. È il caso, ad esempio, di Fateless di Lajos Koltai (2005), un’altra coproduzione europea firmata dall’abituale direttore della fotografia di Szabó: il film, segnalatosi al Festival di Berlino dello scorso anno,  è stato fortemente voluto da Imre Kertész, scrittore ungherese insignito del premio Nobel nel 2002, che ha sceneggiato il suo romanzo Essere senza destino, una meditazione autobiografica sull’olocausto, rivissuto attraverso lo sguardo di un ragazzo ebreo-ungherese di quattordici anni. È il caso anche di Damnation di Béla Tarr, film questo tutto ungherese, che risale alla fine degli anni Ottanta ma che è giunto in Occidente (ma solo in Francia!) due anni fa e che costituisce la prima parte di una trilogia ispirata ai romanzi di László Karsznahorkai, che con il regista firma sempre la sceneggiatura. Ed è pure il caso del Calderon di Giorgio Pressburger (scrittore di origine ungherese che ha scelto l’italiano come lingua letteraria e che sarà presente a Bellinzona), un adattamento fedele e allo stesso tempo molto personale del lavoro teatrale di Pier Paolo Pasolini, a sua volta ispirato a La vita è sogno di Calderón de la Barca. Non si potevano infine tralasciare gli interscambi culturali tra Svizzera ed Ungheria: ecco allora la presenza del bel documentario dello svizzero Eric Bergkraut che accompagna Agota Kristof (la grande scrittrice ungherese rifugiatasi nel nostro paese e che scrive in francese, sua lingua di adozione) sui luoghi della sua tragica infanzia; ed ecco anche il lavoro di diploma, realizzato all’Academy of Drama and Film di Budapest dal giovane e promettente Mihály Györik, ungherese nato in Svizzera e residente in Ticino.

Cinebabel Ungheria è il frutto della felice collaborazione fra gli organizzatori della Babel letteraria (in primo luogo il suo direttore artistico, Vanni Bianconi) e il Circolo del cinema di Bellinzona, da sempre convinto della necessità di aprirsi attraverso il cinema anche verso altri orizzonti culturali. Due prime visioni svizzere, Fateless e Damnation, saranno proposte anche dal Circolo del cinema di Locarno.

Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona