Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

10 GENNAIO -

3 FEBBRAIO 2017

GENE TIERNEY
LA DIVA FRAGILE - in sette film (1943–1950)

 

LAURA
VERTIGINE

Otto Preminger, 1944

Sceneggiatura: Jay Dratler, Samuel Hoffenstein, Betty Reinhardt, dal romanzo omonimo di Vera Caspary; fotografia: Joseph LaShelle; montaggio: Louis Loeffler; scenografia: Leland Fuller, Lyle Wheeler; suono: Harry M. Leonard, Clayton Ward; musica: David Raksin.
Interpreti: Gene Tierney, Dana Andrews, Clifton Webb, Vincent Price, Judith Anderson, Grant Mitchell…
Produzione: Otto Preminger per Twenty Century Fox.

Bianco e nero, v.o. inglese, st. it, 88'

Fidanzato (Price), mentore (Webb) e detective (Andrews), tutti credono che Laura Hunt (Tierney) sia morta: in realtà il cadavere, sfigurato, è quello di un'oscura mannequin, e la presunta defunta, una volta ricomparsa, diventa la principale sospettata.

Il primo film importante di Preminger - che all'inizio doveva essere solo produttore esecutivo, con Rouben Mamoulian alla regia. Fu dopo i primi giornalieri che il presidente della Fox, Zanuck, decise di affidare completamente il progetto a Preminger. Classico del noir, si distingue per un'atmosfera sottilmente morbosa e vagamente onirica, con uno dei triangoli più insoliti nella storia del genere. Perfetto il gioco dei flashback, che aggiungono ambiguità all'intreccio. Per la Tierney e Webb - allora noto solo come attore di teatro - fu una consacrazione. Tratto dal romanzo omonimo di Vera Caspary sceneggiato da Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Betty Reinhardt. Il tema musicale Laura di Johnny Mercer e David Raskin divenne un classico, mentre il direttore della fotografia Joseph LaShelle - che sostituì Lucien Ballard - vinse l'Oscar.


Divisa fra lo status di spettro e quello di donna concreta in carne e ossa, Laura riappare rediviva in una maniera che sta a metà strada fra il fantasmatico e il comico: avvolta da un impermeabile bianco, con un cappello spiovente sulla testa e sulle spalle che la fa sembrare quasi una parodia di olandesina, affronta con piglio quello che per quel che ne sa lei è un intruso in casa sua, e che solo noi sappiamo essere il detective McPherson, sdraiato in poltrona e perso nelle sue romantiche "rêveries" su di una morta. Un fantasma che sa tener testa alla più spinosa delle situazioni - essere sospettata di omicidio ed essere allo stesso tempo oggetto dell'interesse del vero assassino -, e che non possiamo pensare interpretato da altre che da Gene Tierney.
(Arturo Invernici, in "Cineforum", 555, giugno 2016)


Schede sui film (sinossi e giudizio critico) da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini & Castoldi, 2013.

In collaborazione con:

  1. Cinémathèque suisse, Lausanne

  2. Lab80, Bergamo

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