Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

26 SETTEMBRE -

28 NOVEMBRE 2017


XAVIER DOLAN

 

JUSTE LA FIN DU MONDE
(È solo la fine del mondo)

Canada/Francia 2016
Regia e sceneggiatura: Xavier Dolan; montaggio: Xavier Dolan; fotografia: André Turpin;
interpreti: Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel, Marion Cotillard;
produzione: Sons of Manual, MK2 Productions, France 2 Cinéma.

Colore, v.o. francese, st. t, 97'

Louis, giovane scrittore di successo che da tempo ha lasciato la sua casa di origine per vivere appieno la propria vita, torna a trovare la sua famiglia per comunicare di essere gravemente malato. Ad accoglierlo, ci sono sua madre e i suoi fratelli, ma anche le dinamiche nevrotiche che lo avevano allontanato dodici anni prima. Mentre sua sorella minore Suzanne lo accoglie a braccia aperte, pur non avendo mai avuto modo di conoscerlo a fondo , la cognata Catherine si rivela talmente in imbarazzo da soffrire di balbuzie e sua madre spera che l'occasione porti a riallacciare un dialogo interrotto, in Antoine non tarda a riaccendersi la gelosia che ha sempre nutrito contro di lui.


Adattamento libero dell'omonima piece di Jean-Luc Lagarce e Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes 2016, l'ultima opera di Xavier Dolan […] è una danza di corpi sconvolti nella loro quotidianità, un'immersione tra le emozioni familiari, ma soprattutto umane, tra ricordi, nostalgie, scorci di vita vissuta ed una riflessione su come l'assenza scavi solchi invalicabili tra i sentimenti. L'impossibilità di comunicare nasce a distanza, fisica ed emotiva, consolidata tra il rammarico, lo sconforto e le incomprensioni, ma il desiderio di tornare ad amare l'oggetto perduto amplifica le reazioni, trasformando i volti in tele munchiane, tra paesaggi di solitudini e figure che urlano il loro bisogno di amare, affogando, ognuna, nel proprio personale abbandono. (Mariangela Sansone, in "Cineforum" 561, gennaio - febbraio 2017)

I personaggi del mio film non si capiscono, non si ascoltano, non riescono a esprimere le loro differenze. C'è quindi una grande distanza tra loro, una tristezza più vasta che li separa più che unirli. È altrettanto complesso per Louis fare coming-out soprattutto verso se stesso. Tutto dipende dal mondo in cui ogni persona vive. Talvolta, tra una città e l'altra, con poche centinaia di metri di distanza geografica, c'è comunque una distanza culturale di centinaia di anni. Sia in Europa che negli Stati Uniti vedo una recrudescenza dell'omofobia e del razzismo. C'è da chiedersi se di fondo, la nostra società si è veramente evoluta, o se in questi ultimi anni ci è stata raccontata una bugia.
(Xavier Dolan in Xavier Dolan, il cinema la fotografia e le assenze: "La pellicola è l'anima del film, come un cuore che batte" in www.ilfattoquotidiano.it)

Per i diritti e le copie si ringraziano:

  1. Filmcoopi, Zürich

  2. Pathé Films, Zürich

  3. Praesens-Film, Zürich