Circolo del cinema di Bellinzona

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5 MAGGIO 2014 -

17 GIUGNO 2014

KIM KI-DUK - I colori del silenzio

 

PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA

Bom, yeoreum, gaeul, gyeoul, geurigo, bom
Corea del sud/Germania 2003
Sceneggiatura: Kim Ki-duk; fotografia: Baek Dong-hyun; montaggio: Kim Ki-duk;
interpreti: Oh Yeong-su, Kim Ki-duk, Kim Young-min, Seo Jae-kyeong, Ha Yeo-jin, Kim Jong-ho;
produzione: LJ Film, Pandora Film Production.
DVD, colore, v.o. K, st. it, 101’

In un eremo in mezzo ad un laghetto, un monaco buddista (Oh) alleva un bambino. Una volta cresciuto (Kim Y.-m.), quest'ultimo scoprirà l'amore carnale; e ormai adulto (Kim K.-d.), dopo aver commesso un omicidio, tornerà nell'eremo per riconquistare la pace dell'animo. Kim (anche sceneggiatore) mette in scena - in cinque capitoli - una suggestiva parabola sulla ciclicità degli eventi umani: mentre si avvicendano le stagioni, l'esistenza ripercorre lo stesso cammino dalla violenza all'espiazione. Tra immagini mozzafiato e parabole buddiste, c'è forse il sospetto di un adeguamento al gusto occidentale, ma a ben guardare la concezione della vita che ne emerge è pessimista e si ricollega a film precedenti del regista, molto più duri. Sesso e morte sono presenze ineliminabili e dall'eterno ritorno nessuno sembra trarre una lezione.

(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)


"Il mondo in cui viviamo, al di là delle interpretazioni sadomasochistiche, è una ciclica ripetizione di maltrattamenti autoinflitti, procurati e subiti. Ammesso che non si possa esprimere la verità su tutto il genere umano, con questo film volevo indagare che cos'è l'uomo. Sono convinto che l'uomo sia sempre crudele e si senta sempre solo, e che i suoi desideri non abbiano fine, anche qualora ottenesse tutte le ricchezze, gli onori, e l'amore. Il mondo in cui viviamo è fatto di colori diversi, ma se viene compresso diventa un bianco e un nero, e se viene compresso ancora di più diventa senza colore. Il pensiero dell'uomo è lo stesso."
(Kim Ki-duk, da: Andrea Bellavita, Kim Ki-duk, Milano, Il castoro cinema, 2005)



Per la concessione dei diritti si ringraziano:

  1. Filmcoopi, Zürich

  2. Cineworx, Basel

  3. Finecut, Seoul