Un po’ di cinema svizzero

Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH6500 Bellinzona

Bellinzona  >>  Lugano  >>  Locarno  >>  Mendrisio
16 aprile  _ 2 maggio 2012

 

Sull’onda del successo delle ultime edizioni, torna anche quest’anno l’appuntamento con “Un po’ di cinema svizzero”, una delle rare occasioni in cui si possono vedere e discutere anche in Ticino alcuni fra i film più interessanti che hanno animato le Giornate di Soletta alla fine di gennaio.

Il programma del 2012 si caratterizza per la forte presenza di film realizzati da registi della Svizzera tedesca, in un’annata in cui i romandi, per una volta, non hanno avuto troppo spazio nelle liste dei nominati per i Quartz 2012, il Premio del cinema svizzero. Con l’eccezione infatti di Vol spécial di Fernand Melgar, Quartz per il miglior documentario, ma già proposto dai cineclub ticinesi nello scorso mese di novembre, nessun  film romando figurava quest’anno nella lista dei candidati ai premi nelle categorie dei lungometraggi di finzione e dei documentari. Come del resto nessun film ticinese, se si escludono The Substance – Albert Hofmann’s LSD (documentario un po’ “nostro” perché prodotto dalla Ventura Film di Meride, ma escluso dalla rassegna perché già uscito nelle sale ticinesi in marzo) e il pluripremiato Giochi d’estate di Ronaldo Colla (che però di “ticinese” può solo vantare la coproduzione della RSI e che ha pure già fatto la sua comparsa sui nostri schermi).

Come quasi sempre, la proposta più consistente è costituita anche in questa edizione dal documentario, a dimostrazione di una tradizione nazionale molto fertile e che non necessità più di dimostrazioni. Il programma 2012 include due dei cinque film nominati per il Premio del cinema svizzero: Balkan Melodie di Stefan Schwietert, affascinante viaggio nel patrimonio musicale della Romania e della Bulgaria; e A Glorious Mess di Ulrich Grossenbacher, sguardo intimo e rispettoso sull’universo inquietante delle persone affette dalla “sindrome di accaparramento compulsivo”, film già vincitore del Premio della Settimana della critica all’ultimo Festival di Locarno. Gli altri documentari, pur non figurando nella ristretta rosa dei candidati ai Quartz, sono tutti di alto livello qualitativo e vengono presentati in prima visione cantonale: Tinguely di Thomas Thümena, una scoppiettante biografia del geniale ed eccentrico artista svizzero; Sira – Wenn der Halbmond spricht di Sandra Gysi e Ahmed Abdel Mohsen, singolare immersione nella profonda tradizione poetica dell’Egitto minacciata dalla modernità; My Generation di Veronika Minder, accorato ritratto di sei sessantenni e del loro spesso turbolento passato; e Eine ruhige Jacke, opera prima di Ramòn Giger che scandaglia con un linguaggio molto innovativo gli abissi dell’autismo.

Per la fiction, sfumate le possibilità di mostrare due dei candidati ai Quartz perché si spera possano trovare spazio nei cartelloni delle sale (Der Verdingbub di Markus Imboden e Eine wen iig, dr Dällebach Kari di Xavier Koller, poi premiati per le migliori interpretazioni - Max Hubacher nel primo caso e la ticinese Carla Juri nel secondo), la scelta è caduta su altri due pretendenti ai premi nazionali: Abrir puertas y ventanas della svizzera d’Argentina Milagros Mumenthaler (Pardo d’oro, Locarno 2011) e il sorprendente Silberwald di Christine Repond (nominato per l’interpretazione maschile dell’adolescente Saladin Dellers), già visto da pochi spettatori a Castellinaria e qui riproposto a Lugano e per gli allievi delle scuole a Bellinzona.

Due serate particolari (a Bellinzona e a Mendrisio) sono poi dedicate, seguendo una pista inaugurata con successo l’anno scorso, al cinema ticinese, all’interno del quale stanno emergendo alcuni giovani registi più che promettenti, con i quali il pubblico potrà intrattenersi a partire dai loro ultimi lavori. Pure presenti a discutere con gli spettatori saranno Ulrich Grossenbacher (per A Glorious Mess, a Lugano e a Bellinzona) e alcuni membri dell’ASI (Autismo Svizzera Italiana) per riflettere sul tema proposto da Eine ruhige Jacke di Ramòn Giger, che figura nel programma di Locarno.


Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona