Circolo del cinema di Bellinzona

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L’occhio delle donne

Susanne Bier

marzo 2012

 

Presentazione


Susanne Bier nata a Copenaghen il 15 aprile 1960 è considerata una delle più interessanti e originali esponenti del cinema scandinavo contemporaneo. Studia storia dell'arte alla Hebrew University di Gerusalemme e si specializza in architettura all'Architectural Association di Londra. Nel 1987 porta a termine il proprio percorso formativo con una laurea alla Scuola Nazionale di Cinema danese. La passione per la settima arte la spingerà ad esordire dietro la macchina da presa nel 1989 con Songlines, una serie di videoclip per il famoso gruppo tedesco degli Alphaville.

I primi lungometraggi della regista definiscono già quali sono le tematiche a lei care sulle quali tornerà più volte successivamente, ovvero la psicologia dei personaggi, la cura per l’introspezione e l’intimità delle persone. Questi film sono inediti in Italia, ma nel paese di origine hanno avuto un buon successo di critica. La regista ottiene il riconoscimento popolare grazie alla commedia Una volta nella vita (2000), nella quale la Bier rimane fedele alla passione per la musica e costruisce un divertente racconto basato sullo scontro dei sogni con le dure leggi della realtà. Con Open Hearts (2002) segue alla lettera il Manifesto Dogma, fondato nel 1995 da Lars von Trier e Thomas Vinterberg, raccontando un’intricata storia di sensi di colpa, domande senza risposta e rimpianti del passato. Con Non desiderare la donna d’altri (2004), film che segna un cambiamento nel suo percorso artistico, considerando che è il primo film a essere venduto in tutto il mondo, la regista porta sullo schermo la storia di due fratelli che dovranno fare i conti con nuove responsabilità. Nel 2006 il suo Dopo il matrimonio viene nominato all’Oscar come miglior film straniero, una conferma che le facilita la strada verso Hollywood. Mantenendosi salda ai valori iniziali di evitare effetti speciali o virtuosismi da grandi produzioni nel 2008 con Noi due sconosciuti la Bier entra di fatto in quella schiera di registi europei che sono riusciti a trovare un varco per sfruttare gli ottimi attori americani pur raccontando piccole storie personali, tragiche e commoventi. Una di queste è quella narrata in In un mondo migliore (2010), film premio Oscar 2011 (Miglior film straniero) dove due adolescenti stringono un’amicizia che si trasformerà in una pericolosa alleanza.

Tra la sua vasta filmografia abbiamo scelto di mostrare i suoi ultimi sei film che rispecchiano la sua maturità artistica.

In un mondo migliore (Hævnen)

Noi due sconosciuti (Things We Lost in the Fire)

Dopo il matrimonio (Efter Brylluppet)

Non desiderare la donna d’altri (Brødre)

Open Hearts (Elsker dig for evigt)

Una volta nella vita (Livet är en schlager)