Circolo del cinema di Bellinzona

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CH6500 Bellinzona

marzo 2012

L’occhio delle donne

Susanne Bier

 

Dopo il matrimonio (Efter Brylluppet)
2006 – Danimarca
35 mm, colore, v.o. danese, s.t, f/t, 120 min.


  1. Sceneggiatura: Anders Thomas Jensen e Susanne Bier; fotografia: Stine Hein, Hole Kragh-Jacobsen, Morten Søborg; montaggio: Pernille Bech Christensen, Morten Højbjerg; musica: Johan Söderqvist; scenografia: Soren Skjaer; interpreti: Mads Mikkelsen, Rolf Lassgard, Sidse Babett Knudsen, Stine Fischer Christensen, Christian Tafdrup; produzione: Sisse Graum Jørgensen


Jacob, un cittadino danese che per scelta non mette più piede in Danimarca da vent’anni, lavora per un orfanotrofio in India. Jørgen, uomo d’affari danese multimilionario, contatta Jacob per offrirgli una grossa somma di denaro per l’orfanotrofio, imponendogli come condizione di tornare in Danimarca per firmare il contratto. L’arrivo di Jacob in Danimarca coincide col matrimonio della figlia di Jørgen che si mostra particolarmente ospitale, sensibile e benefattore e non esita a invitarlo ai festeggiamenti. Al matrimonio Jacob scopre che la madre della sposa, moglie del benefattore, è il suo grande amore del passato, Helene. Jacob si chiede se questo incontro sia frutto del caso o non sia stato pianificato per ragioni tutte da scoprire.



“Il Melodramma, anche se forma antica, non è mai passato di moda. Eppure è un genere difficile perché si può cadere spesso nella trappola del patetico o del banale. Susanne Bier, già svelatasi in Non desiderare la donna d’altri sembra continuamente sul filo ma in maniera eccezionale riesce sempre a rimanere dalla parte giusta”.


Dopo il Matrimonio è un film che sembra quasi aderire agli schemi del Dogma per la maniera in cui è girato o anche per l’ambientazione, ma allo stesso tempo si distacca da quello schema rigido per approdare ad un romanticismo di fondo che è in qualche modo lontano dalla realtà cruda della “vecchia” scuola. Non che il film della Bier non sia realistico, anzi lo è profondamente, il fatto è che il suo Cinema tende a creare una sorta di simpatia verso i personaggi contrariamente a quanto fa il distacco “epicamente” brechtiano evocato da Lars von Trier e gli altri”.


(www.ibs.it; www.filmfilm.it)

In un mondo migliore (Hævnen)

Noi due sconosciuti (Things We Lost in the Fire)

Dopo il matrimonio (Efter Brylluppet)

Non desiderare la donna d’altri (Brødre)

Open Hearts (Elsker dig for evigt)

Una volta nella vita (Livet är en schlager)