Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH-6500 Bellinzona
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5 MAGGIO 2014 -
17 GIUGNO 2014
KIM KI-DUK - I colori del silenzio
TIME
Shi gan
Seul: Seh-hee (Park) si sottopone a plastica facciale per mettere alla prova l'amore del suo fidanzato Ji-yun (Ha); gli si ripresenta facendosi chiamare See-Hee (Sung) e tacendo la propria identità. Quando Ji-woo si innamora di lei, si scopre gelosa della propria identità precedente: anche Ji-woo, allora, decide di cambiare faccia, ma non si fa trovare da See-hee.
(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)
"Il film descrive il tempo che si ripete, che chi resiste a questa ripetizione è l'uomo, che ciò che trova qualcosa di nuovo nella ripetizione è l'amore, e che ciò che arriva a capire che non esiste il nuovo è la vita."
Corea del sud 2006
Sceneggiatura: Kim Ki-duk; fotografia: Sung Jong.moo; montaggio: Kim Ki-duk; interpreti: Ha Jung-woo, Sung Hyun-ah;
interpreti: Ha Jung-woo, Sung Hyun-ah;
produzione: Kim Ki-duk Film.
DVD, colore, v.o. K, st. it, 99’
Con uno stile in parte più tradizionale rispetto a film precedenti, Kim (anche sceneggiatore) usa la metafora della chirurgia plastica per interrogarsi su temi classici: che cos'è l'identità? Da che cosa dipende l'amore e come può resistere all'usura del tempo? Il contesto è quello di una società edonistica e consumista (in Corea del Sud, il 50 per cento delle donne sotto i trent'anni si sottopone a interventi estetici); e anche se la costruzione dell'intreccio è programmatica, non smentisce il suo pessimismo: gli esseri umani sono artefici della propria infelicità, il destino si ripete beffardo e crudele.
(Kim Ki-duk, da Andrea Bellavita, Kim Ki-duk, Milano, Il castoro cinema, 2005)
Per la concessione dei diritti si ringraziano:
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Filmcoopi, Zürich
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Cineworx, Basel
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Finecut, Seoul
Presentato da: