Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

7 NOVEMBRE -

20 DICEMBRE 2016

CINEMA DAL MONDO
ALTRI SGUARDI SUL MONDO

 
  1. ABLUKA (Turchia)

  2. AMA-SAN (Giappone)

  3. À PEINE J’OUVRE LES YEUX (Tunisia)

  4. BARAKAH MEETS BARAKAH (Arabia Saudita)

  5. CLASH (Egitto)

  6. DIFRET (Etiopia)

  7. EL ABRAZO DE LA SERPIENTE (Colombia)

  8. HEAVENLY NOMADIC (Kirghizistan)

  9. LAMB (Etiopia)

  10. LA TIERRA Y LA SOMBRA (Colombia)

  11. MOUNTAIN (Israele)

  12. MUSTANG (Turchia)

  13. NAHID (Iran)

  14. OUR LITTLE SISTER (Giappone)

  15. POESÍA SIN FIN (Cile)

  16. RARA (Cile)

  17. SOY NERO (Messico)

Dopo lo “Speciale” dedicato al Medio Oriente dello scorso anno, “Cinema dal mondo” torna alla sua forma abituale, abbracciando i più vasti territori dell’America latina, dell’Asia e dell’Africa, con un ricchissimo programma di ben 17 film che saranno presentati nelle 23 proiezioni previste a Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio. Volutamente abbiamo escluso in questa edizione le nazioni dell’Europa dell’est, che saranno probabilmente oggetto di un nuovo “Speciale” nel 2017. La maggior parte dei film di quest’anno sono in prima (e forse unica!) visione ticinese, uno (il saudita Barakah Meets Barakah) in anteprima svizzera. Quasi tutti, come accade spesso, hanno raccolto importanti premi nei festival internazionali più prestigiosi, ma sono esclusi dalla normale programmazione delle sale ticinesi, ormai completamente asservita alla logica del mercato secondo cui al pubblico devono essere offerti solo evasione e “divertimento”.
Sono film che ci permettono di gettare un altro sguardo su un mondo dilaniato da conflitti e da intolleranze, uno sguardo che penetra ben più nel profondo di quello offertoci dai media, perché indaga nell’intimo delle persone, rappresenta la loro vita quotidiana, le loro lotte per cercare, al di là di tutto, di assicurarsi una vita dignitosa, di poter realizzare i propri sogni. Sono film con stili molto diversi, espressioni della personalità di ogni regista e delle circostanze che hanno mosso il suo desiderio di raccontare una certa storia. Si va dalla commedia leggera al dramma più cupo, dall’approccio lirico a quello epico, per cui bisognerebbe infine abbandonare il diffuso preconcetto secondo il quale i film d’autore, “non commerciali” o meglio non commerciabili, siano pesanti e “pallosi”, in contrapposizione a quelli più diffusi e consumati, che devono per forza essere avvincenti o esilaranti. In ogni caso si tratta, o almeno lo speriamo, di film intelligenti, che vogliono contribuire ad una nostra migliore conoscenza del mondo e dell’animo umano. Evidentemente il cinema proveniente da quello che una volta si chiamava il sud del mondo non sempre ha i mezzi per poter reggersi sulle proprie gambe, quindi nella maggioranza dei casi si tratta di coproduzioni con paesi occidentali o con paesi extraeuropei ma molto ricchi (come il Qatar), ma questo non ha certo condizionato l’intento di chi ha voluto realizzarli.
È con piacere che quest’anno possiamo proporre, dopo un lungo periodo di magra, anche quattro film africani: non solo un paio dal Maghreb (uno tunisino, l’altro egiziano), dove il cinema è sempre stato vivo nonostante il precario equilibrio politico e le crescenti difficoltà sociali, ma anche altri due provenienti da un paese poverissimo come l’Etiopia. Ci sono poi cinque film latino-americani, due giapponesi, uno kirghiso, mentre i rimanenti provengono ancora una volta da quei territori del Medio Oriente che vanno da Israele all’Iran passando per la Turchia e l’Arabia Saudita (!).
Un altro motivo di grande soddisfazione è costituito dalla forte presenza femminile fra gli autori: ben sei dei diciassette film sono infatti firmati da donne. Potrà anche sembrare poco, secondo i parametri occidentali, ma se si considera che la metà di loro vengono da paesi dove la donna non gode certo di privilegi (come la Tunisia, la Turchia e l’Iran), non si può che rallegrarsene.
Chi nel corso degli anni ha imparato ad apprezzare questi sguardi sul mondo, originali non solo per la realtà spesso nascosta che rivelano, ma anche per il modo in cui viene raccontata, cioè per il particolare linguaggio cinematografico adottato, non dovrebbe rimanere deluso dal variegato programma che gli proponiamo. A tutti auguriamo buon viaggio e buone visioni!



Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona




Per l’ottenimento delle copie, si ringraziano:

  1. trigon-film, Ennetbaden

  2. Cineworx, Basel

  3. Agora Films, Genève

  4. Adok Films, Genève

  5. Vinca Film, Zürich

Lavorazione del metallo - Sementina