Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona


1° - 29 APRILE 2015

UN PO' DI CINEMA SVIZZERO

 

Quest’anno è il cinema svizzero tedesco che la fa da padrone nella nostra tradizionale rassegna “Un po’ di cinema svizzero” dedicata al meglio della produzione nazionale che si è potuta vedere a Soletta alla fine di gennaio. Dei dieci lungometraggi che i quattro cineclub ticinesi propongono, ben sei sono stati prodotti a Zurigo. E sono tutti di finzione, in barba al cliché che vuole i romandi campioni in questo campo e i cugini d’oltre Sarine specialisti nel documentario! Che si tratti di un’inversione di tendenza è troppo presto per dirlo, ma sta di fatto che la maggior parte dei Quartz e delle nomination sono andati a Der Kreis di Stefan Haupt (4 Quartz, 5 nomination), a Chrieg di Simon Jaquemet (1 Quartz, 5 nomination) e a Dora oder Die sexuellen Neurosen unserer Eltern (4 nomination) di Stina Werenfels. A questi abbiamo poi aggiunto Liebe und Zufall di Fredi Murer, sorprendentemente escluso dai giochi dei premi ma di sicuro interesse (non solo perché segna il ritorno di un regista della vecchia guardia, ma anche per la bravura degli attori e l’impronta di uno dei più abili direttori della fotografia come Pio Corradi) e, vista la presenza di Pedro Lenz a “Chiassoletteraria”, Der Goalie bin ig di Sabine Boss, vincitore del Quartz per la miglior fiction l’anno scorso. La Svizzera romanda è rappresentata da Pause di Mathieu Urfer (Quartz per la miglior musica, 4 nomination), da Spartiates, il bel documentario di Nicolas Wadimoff che ha vinto il Prix de Soleure, e dal corto Discipline di Christophe M. Saber, Quartz per il miglior cortometraggio e vincitore del Premio del Pubblico e di una Menzione Speciale della Giuria a Castellinaria 2014. Il resto del programma è dedicato al Ticino, che negli ultimi anni si è affacciato sulla scena del cinema svizzero senza paura del confronto. Si potranno quindi ammirare Stella ciao di Vito Robbiani e Jugando con los pajaros della giovane e promettente Simona Canonica, oltre ai corti Come un morto ad Acapulco di Alessio Pizzicannella e Correndo in volo di Morena Henke, alla presenza di tutti i registi. Un programma ricco e variegato, l’unica occasione prima del Festival di Locarno per tastare il polso allo stato di salute del cinema svizzero, che non è sicuramente in pericolo di vita.



Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona