Circolo del cinema di Bellinzona

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BELLINZONA >> LOCARNO          FEBBRAIO_MARZO 2013

 

Il grande cocomero


  1. 1993 - Italia/Francia/Olanda - 35 mm, colore, v.o. italiano, 95 min.

  2. Sceneggiatura: Francesca Archibugi; fotografia: Paolo Carnera; montaggio: Roberto Missiroli; musica: Roberto Gatto, Battista Lena; scenografia: Livia Borgognoni; interpreti: Sergio Castellitto, Anna Galiena, Alessia Fugardi, Silvio Vannucci, Alessandra Panelli; produzione: Fulvio Lucisano, Leo Pescarolo.


Arturo è un medico di neuropsichiatria infantile sempre sottoposto a uno stress sul lavoro e con una sua crisi esistenziale. Conosce Pippi, una giovane epilettica, che ha bisogno d'aiuto. La madre, abituata alle cure convenzionali, fatica a capire il metodo di Arturo.


“Ispirato all'esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra innovativo, il terzo film della giovane regista ha avuto un grande successo di pubblico e molta attenzione da parte della critica. Le strutture ospedaliere inadeguate, nel campo della malattia mentale, sono all'ordine del giorno in Italia. Sebbene il quadro negativo del film non rappresenti che un decimo del problema reale, l'operazione si può dire riuscita, se non altro per una sensibilizzazione verso il problema. Le ingenuità della sceneggiatura sono compensate da un'ottima interpretazione di Castellitto e dall'agile regia della Archibugi.”

(www.mymovies.it)


“Francesca Archibugi ha avuto la mano felice. Sommesso, malinconico, con un filo di sorriso che non si spegne mai, Il grande cocomero è un film che resta, e non solo perché ci mette sotto gli occhi la realtà penosa, faticata dei nostri ospedali: è il reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico di Roma il luogo dove la vicenda si svolge. Il racconto della Archibugi ci porta al di là, slitta dai brucianti riferimenti di cronaca. Anzi, li dà per scontati, e passa via. In questo la felicità espressiva del film: che si fa ricco di emozione, di dolore, e anche di quella speranza che il titolo addita -il grande cocomero che Charlie Brown aspetta di vedere una volta nella vita.”

Enzo Siciliano, (www.mymovies.it)