Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH6500 Bellinzona

CINEMA DAL M0NDO

NOVEMBRE - DICEMBRE 2011

In collaborazione con Amnesty International per i suoi 50 anni

 

Georgia

THE OTHER BANK

GAGMA NAPIRI

George Ovashvili

Georgia 2010


  1. Sceneggiatura: George Ovashvili; fotografia: Amir Assadi; montaggio: Sun-min Kim; suono: Vladimir Golovnitski, Nezamedin Kiaie; musica: Josef Bardanashvili; interpreti: Tedo Bekhauri, Galoba Gambaria, Nika Alajajev, Tamara Meskhi; produzione: George Ovashvili, Sain Gabdullin e Guillaume de Seille per Intercinema, Mosca, Georgia, 2010

  2. 35mm/blu-ray, colore, v.o. georgiana, abkhaza, russa, st. f/t, 90’


Premio Regard d’or Fribourg 2010 / Premio ambiente e salute: qualità di vita Castellinaria Bellinzona 2010


Tedo, un ragazzino dodicenne rifugiato abkhazo, vivacchia alla periferia di Tbilisi, la capitale della Georgia. Abita in un tugurio con la giovane madre, che per sopravvivere occasionalmente si prostituisce. Tedo lavora come apprendista in un modesto garage e cerca di racimolare qualche soldo con piccoli furtarelli. Le prospettive di una vita migliore per lui sono inesistenti. Decide così di partire da solo alla ricerca del padre che, a quanto pare, vivrebbe ancora in Abkhazia, sull’ “altra riva”, al di là della nuova frontiera. Comincia allora una lunga odissea attraverso i paesaggi devastati della Georgia e dell’Abkhazia, dove niente, dopo la guerra tra Russia e Georgia del 2008, è più come prima.


Attraverso gli occhi di un ragazzino, lo spettatore scopre le macerie di una guerra “marginale” nella storia del mondo, che in seguito alla caduta dell’Unione sovietica ha trasformato la Georgia, fino ad allora paese florido, in un ammasso di rovine. Tutto è distrutto: le case e i campi, ma anche gli abitanti del paese. Rosi dalla povertà, dalla violenza e dai capricci del destino, essi non sono più ormai che l’ombra di se stessi. Lo sguardo del ragazzo, allo stesso tempo ingenuo e impietoso, è semplicemente disarmante: vede tutto e non giudica niente, perché questa è la sola realtà che conosce e sa che in questo mondo il conforto è illusorio. Un simile approccio rende la guerra ancora più grottesca e assurda: ognuno pensa solo per sé. Una delle rare volte in cui il protagonista incontra un briciolo di umanità, abbiamo l’impressione che si tratti di un puro caso, di un difetto del sistema.

(dal Catalogo del Festival International de films de Fribourg 2010)