Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

15 MARZO - 9 APRILE  2011

Cristina e Francesca Comencini

 

Lo spazio bianco

2009 - Italia - DVD, colore, v.o., 98 min.

Regia: Francesca Comencini


Sceneggiatura: Francesca Comencini, Federica Pontremoli, tratta dal libro Lo spazio bianco di Valeria Parrella; Fotografia: Luca Bigazzi; Montaggio: Massimo Fiocchi; Musica: Nicola Tescari; Scenografia: Paola Comencini; Interpreti: Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino; Produzione: Fandango, RAI Cinema


Maria ha più di quarant’anni, insegna in una scuola serale, è una donna libera, dinamica. Ha l’arroganza di chi ha superato la condizione di partenza con la determinazione, china sui libri che le hanno permesso di stabilire le sue certezze tra un padre rigidamente comunista e una madre cattolica. Quando al sesto mese di gravidanza Maria partorisce una figlia che, come le dice il medico, “potrebbe morire subito, o sopravvivere con gravi handicap, oppure stare bene, lei lo sa?” è messa di fronte alla necessità di colmare il vuoto tra il tempo canonico della gravidanza e quello dell’avvenuta nascita della figlia. Maria allora scopre che quello che non sa proprio fare è aspettare. Tenta di farlo, soprattutto leggendo libri, strategia che conosce bene e che le ha sempre permesso di isolarsi dal resto del mondo. Ma questa volta è proprio la lettura che rischia di mettere in crisi le sue certezze, la sua identità. Intanto intorno a lei continua la sua corsa la città, che si percepisce attraverso la scuola serale o gli avvenimenti all’ospedale. Maria arriva a rendersi conto che il suo consueto spazio bianco è ormai svuotato e che la vita vera non è quella che lei finora ha visto da lì. E poi che cosa significa davvero vivere? Non resta che l’attesa, che è tutta sua, a cui forse vale la pena di addestrarsi.


“Tutto il film è un dialogo muto tra la piccola e la madre che la guarda all’ospedale immersa in una specie di atonia, finché non capisce che per dedicarsi alla figlia deve accettare il mondo, tornare alle sue attività. Lo spazio bianco del titolo è il tempo dell’attesa, la sospensione tra la vita e la morte della bambina. Il film inconsueto, intelligente e sensibile non esisterebbe senza la protagonista Margherita Buy, capace di esprimere emozioni di paura e d’amore.” (Lietta Tornabuoni, La Stampa, 16 ottobre 2009)