Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH6500 Bellinzona
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Cristina e Francesca Comencini
15 MARZO - 9 APRILE 2011
Il più bel giorno della mia vita
2002 - Italia
35 mm, colore, v.o., st. f/t 102 min
Regia: Cristina Comencini
Sceneggiatura: Cristina Comencini, Giulia Calenda, Lucilla Schiaffino; Fotografia: Fabio Cianchetti; Montaggio: Cecilia Zanuso; Musica: Franco Piersanti;
Scenografia: Paola Comencini; Interpreti: Margherita Buy, Luigi Lo Cascio, Virna Lisi, Ricky Tognazzi, Sandra Ceccarelli; Produzione: Cattleya, RAI Cinemafiction
Irene vive nella vecchia villa in cui ha trascorso la vita. Ciò che più le dispiace è che i suoi tre figli non provino per quell’abitazione il suo stesso attaccamento. Sara, la figlia maggiore, dopo la morte del marito vive senza nuovi compagni preoccupata per l’incolumità del figlio Marco. Rita ha invece una bella casa, un marito che l’ama e due figlie, Silvia e Chiara. Ma la donna è insoddisfatta della sua vita tanto che, dalla nascita della secondogenita Chiara, non ha più provato piacere nell’avere rapporti con il coniuge. Nella sua vita è entrato poi un veterinario che la affascina. Claudio, il terzo figlio, è un giovane avvocato che vive di nascosto dalla madre la propria omosessualità. Qualcosa cambierà nella loro vita e la piccola Chiara, che si prepara per la prima Comunione, ne sarà attenta testimone. (cinema-tv.corriere.it)
“Una commedia alla francese, delicata e sottile, che con semplicità ed eleganza ci racconta di un’anziana signora e dei suoi tre figli. Le storie, raccontate con un’emozione composta, appaiono ben lontane da quelle gridate in molti dei cosiddetti film d’attualità o “manifesto dei nostri giorni”. Sicuramente non avrà il loro successo, ma de Il più bel giorno della mia vita rimangono le intime riflessioni sui rapporti familiari, sull’amore, le paure adolescenziali e altri temi più o meno ricorrenti nella vita di tutti i giorni. Ogni personaggio, semplicemente “normale”, è parte di un grande specchio, nel quale ognuno di noi può trovare riflessa la propria realtà; gli occhi sono quelli di una nonna "antica", di una madre frustrata, di una bambina,
di un marito tradito, di una vedova, di un omosessuale tormentato. Piacevole, intelligente e ben interpretato da tutti, soprattutto da una Virna Lisi particolarmente espressiva.” (Riccardo Rizzo, www.cinemadelsilenzio.it)