Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

19 SETTEMBRE -

14 NOVEMBRE 2018

ITALIAN GHOST STORY
Sguardi sul nuovo cinema italiano

 
  1. OCCHI CHIUSI / PARLAMI DI LUCY
    Giuseppe Petitto

  2. A CIAMBRA
    Jonas Carpignano

  3. CUORI PURI
    Roberto De Paolis

  4. DOPO LA GUERRA
    Annarita Zambrano

  5. FIGLIA MIA
    Laura Bispuri

  6. L’INTRUSA
    Leonardo Di Costanzo

  7. NICO, 1988
    Susanna Nicchiarelli

  8. SICILIAN GHOST STORY
    Fabio Grassadonia, Antonio Piazza

L'INTRUSA

Italia/Svizzera 2017
Leonardo Di Costanzo

Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Bruno Oliviero, Leonardo Di Costanzo; fotografia: Hélène Louvart; montaggio: Carlotta Cristiani; musica: Marco Cappelli, Adam Rudolph.
Interpreti: Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Martina Abbate, Anna Patierno, Flavio Rizzo, Marcello Fonte…
Produzione: Carlo Cresto-Dina, Thierry Lounas, Tiziana Soudani per Tempesta/Amka Films/ Capricci Films.
v.o. italiano, st. f, 95'

Il centro ricreativo "La Masseria" sorge in un quartiere napoletano disagiato. Lo scopo è di offrire attività pomeridiane ai bambini della zona per sottrarli alle spire del degrado e della delinquenza. Maria, una mamma con due figli, chiede ospitalità alla responsabile del centro, Giovanna. Ma la giovane donna, durante la notte, permette l'ingresso del marito camorrista, arrestato dalla polizia per l'omicidio di un uomo innocente del quartiere. L'arresto determina la delusione di Giovanna, che sente di essere stata raggirata…


Lo sguardo di Leonardo Di Costanzo è sempre stato appeso a un filo tenue, teso tra la grana spessa della realtà e la sua rielaborazione dovuta alla messa in scena. Benché L'intrusa sia solo il suo secondo titolo di fiction, la tendenza è chiara e lo è maggiormente se si rapporta al suo precedente lavoro di documentarista. Perché nelle immagini del regista ischitano manca volutamente una definizione, un esatto confine fra realtà e finzione, data la convinzione che quest'ultima sia diventata asfittica, insufficiente per raccontare compiutamente il mondo (…) L'intrusa continua con coerenza il discorso iniziato con il suo primo film di finzione (L'intervallo, 2012). Attori non professionisti, spesso alla prima esperienza sullo schermo, che replicano se stessi o le storie da essi vissute, uso del dialetto come koinè necessaria per l'immediatezza e la credibilità della rappresentazione (…) La coerenza tematica di Di Costanzo parte sempre da questo presupposto: c'è un dentro, in cui sono collocati i suoi personaggi, e un fuori, con il quale si entra in una relazione dialettica che mostra l'impotenza dell'interno nel sottrarvisi.

(Giampiero Frasca, in "Cineforum", 569, novembre 2017)