ISABELLE
HUPPERT

09.01.04/17.02.04

CIRCOLO
DEL
CINEMA
BELLINZONA

ISABELLE HUPPERT
l'enigmatica

9 GENNAIO 2004 - 17 FEBBRAIO 2004

ISABELLE HUPPERT

in collaborazione con l’Alliance Française,
Locarno et Sopraceneri

Cinquant’anni quest’anno, Isabelle Huppert ha ormai alle spalle una filmografia sterminata e un bel po’ di teatro. Nata nel 1954 in una famiglia borghese che aveva gà dato due figlie al mondo dello spettacolo, Isabelle segue i corsi dell’Accademia d’arte drammatica di Versailles e debutta giovanissima in teatro con Antoine Vitez e Robert Hossein. A diciotto anni debutta nel cinema, interpretando delle particine in film di Bertrand Blier (Les valseuses), Otto Preminger (Rosebud), Bertrand Tavernier (Le juge et l’assassin), René Allio (Moi, Pierre Rivière). Ma il film che le fa raggiungere il meritato successo internazionale è La dentellière di Claude Goretta (1977), dove interpreta il delicato e sofferto personaggio della giovane Pomme. L’anno seguente comincia la collaborazione con Claude Chabrol, che la vuole protagonista per Violette Nozière, in cui è una donna ambigua, prostituta per protesta e avvelenatrice dei genitori. Il sodalizio con Chabrol sarà di quelli inossidabili, basato su sostanziali affinità elettive. Con lui Isabelle Huppert ha lavorato a tutt’oggi in ben sei film: oltre a Violette Nozière, Une affaire de femmes (1988), Madame Bovary (1991), La cérémonie (1995), Rien ne va plus (1997), e Merci pour le chocolat (2000). Oltre ad aver collaborato con alcuni dei più grandi registi francesi (Téchiné, Pialat, Tavernier, Godard, Doillon, Jacquot...), l’attrice francese è stata spesso scritturata anche fuori dai confini nazionali: con sè l’hanno voluta Michael Cimino (Heaven’s Gate, 1980), Mauro Bolognini (La vera storia della signora delle camelie, 1980), Joseph Losey (La truite, 1982), Marco Ferreri (Storia di Piera, 1983), Andrzej Wajda (I demoni, 1988), Werner Schroeter (Malina, 1991, Poussières d’amour, 1996 e Deux, 2002), i fratelli Taviani (Le affinità elettive, 1996), Michael Haneke (La pianiste, 2001 e Le temps du loup, 2003) e tanti altri ancora.
L’omaggio che le rendono i Circoli del cinema di Bellinzona, Locarno e Blenio permette di vederla all’opera in dodici film, scelti fra quelli ancora distribuiti in Svizzera e quelli disponibili presso la Cinémathèque di Losanna. Non si poteva non cominciare con il già citato La dentellière di Goretta, uno dei film svizzeri più importanti degli anni Settanta e più conosciuti all’estero. Si potrà poi ammirare la sua straordinaria capacità di adattarsi a ruoli molto diversi, dove dominano però quelli di donne fredde, perfide o morbose, comunque sempre enigmatiche e inquietanti, in film soprattutto francesi ma non solo, che coprono più di un quarto di secolo di storia del cinema. Attrice seria e infaticabile, Isabelle Huppert ha dato e continua a dare molto al cinema, senza mai pensare in modo prioritario al successo commerciale ed accettando di lavorare anche con registi semisconosciuti. E il cinema ha sicuramente dato molto a lei, come testimonia l’appassionato numero speciale che ha curato per i "Cahiers du cinéma" nel 1994, dove si improvvisa intervistatrice intelligente degli amici registi con cui ha condiviso la carriera.

Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona

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