Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

27 NOVEMBRE -

19 DICEMBRE 2017

CINEMA DAL MONDO
Speciale Europa dell’est

 
  1. Serbia
    A GOOD WIFE

  2. Polonia
    BODY

  3. Russia
    FAUTE D’AMOUR – LOVELESS

  4. Ungheria
    IL FIGLIO DI SAUL – SON OF SAUL

  5. Siria
    ONE DAY IN ALEPPO

  6. Romania
    SIERANEVADA

  7. Polonia
    UNITED STATES OF LOVE

  8. Bulgaria
    WESTERN

  9. Grecia
    WORLDS APART

Ungheria

IL FIGLIO DI SAUL - SON OF SAUL
SAUL FIA

László Nemes
Ungheria 2015

Sceneggiatura: László Nemes, Clara Royer; fotografia: Mátyás Erdély; montaggio: Matthieu Taponier; musica: László Melis;
interpreti: Géza Röhrig, Levente Molnár, Urs Rechn, Todd Charmont, Sándor Zsótér, Marcin Czarnik, Jerzy Walczak, Uwe Lauer, Juli Jakab…;
produzione: Gábor Rajna, Gábor Sipos per Laokoon Filmgroup/Hungarian National Film Fund.

Colore, v.o. ungherese, st. f/t, 107'
Gran premio della giuria, Cannes 2015/ Oscar e Golden Globe per il miglior film straniero 2016

Auschwitz-Birkenau, estate 1944. Numero 7005, Saul Ausländer fa parte del Sonderkommand guidato dal kapò Biedermann e si occupa dello smistamento dei prigionieri che arrivano al campo e della dispersione delle ceneri prodotte dai forni. Quando pensa di riconoscere nel corpo di un ragazzo il proprio figlio, si mette a cercare un rabbino perché assicuri al corpo una sepoltura nella tradizione ebraica. Crede di averlo trovato proprio quando sta per scoppiare una rivolta nel campo che permette a alcuni prigionieri, tra cui Saul col corpo del "figlio" e il presunto rabbino, di fuggire. Durante la sepoltura capisce che il rabbino non è tale, ma la fuga incombe.


Opera prima del regista ungherese (…) il film dichiara dalle primissime inquadrature le sue scelte estetiche e la volontà di affidarne il senso alle loro implicazioni morali. Con una macchina da presa mobilissima che sta letteralmente addosso ai personaggi, mettendone a fuoco solo i volti in primissimo piano e lasciando il resto sfocato (…), Nemes vuole ribadire l'impossibilità di filmare la Shoah e la scelta di non voler trasformare in "spettacolo" una tragedia così sconvolgente (…) Nemes non chiude gli occhi di fronte alla Storia, riflette sui limiti del rappresentabile che il cinema deve porsi, ma soprattutto chiede allo spettatore di confrontarsi con quei temi morali che la Shoah continua a sollevare e che nessuno potrà mai cancellare.
(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2017, Milano, Baldini&Castoldi, 2016)



Per la concessione delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Agora Films, Genève

  2. Cineworx, Basel

  3. Look Now!, Zürich

  4. trigon-film, Ennetbaden

  5. Xenix Filmdistribution, Zürich

  6. Ali Alibrahim