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Un piccolo villaggio della pianura ungherese. Fa freddo, molto freddo, venti gradi sotto zero. Centinaia di persone fanno la coda sotto la tenda del circo per poter vedere la carcassa di una vera balena, principale attrazione del paese. La gente arriva da tutte le località circostanti per ammirare lanimale. La presenza di tanti "stranieri" e il freddo estremo disturbano lordine stabilito nel piccolo villaggio.
Lutilizzo del bianco e nero e il ricorso a lunghi, interminabili piani-sequenza sono le caratteristiche più evidenti del modo di far cinema di Béla Tarr (
) la macchina da presa ora si sposta, ora si ferma, ora riparte di nuovo, utilizzando indifferentemente luoghi chiusi o luoghi aperti, che non influiscono assolutamente sulla lunghezza dei piani (
) Il film è una meditazione sulla storia e, soprattutto una meditazione sul cinema; la tragedia percorre le vicende dellumanità, ma è anche dentro la rappresentazione, dentro lo sguardo che cerca lessenza, il senso profondo di un destino incomprensibile.
(Signorelli) |
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