CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Hitchcock

Parte III 1955-1972

settembre 2000 - maggio 2001

Con la terza ed ultima parte della lunga retrospettiva dedicata ad Hitchcock arriviamo ai grandi film, per lo più a colori, realizzati tra il 1955 (To Catch a Thief) e il 1963 (The Birds) quasi sempre per la Paramount. I titoli sono notissimi, fra i più prestigiosi della carriera del grande maestro, che in questi anni dimostra non solo una solidissima capacità di controllo sui soggetti trattati ma anche una sorprendente volontà di ricerca di nuove forme cinematografiche: una ricerca che era iniziata con Rear Window (La finestra sul cortile, 1954), ultimo film proposto la scorsa stagione, e che ha fruttato quei capolavori, ogni volta diversi nello stile ma sempre finalizzati alla creazione di un'emozione di massa, che sono The Trouble with Harry (La congiura degli innocenti, 1955), il remake di The Man who Knew too Much (L'uomo che sapeva troppo, 1956), Vertigo (La donna che visse due volte, 1958), Psycho (Psyco, 1960) e The Birds (Gli uccelli, 1963). Pur perfettamente inserito nella macchina hollywoodiana che deve produrre film "commerciali" per il grande pubblico, pur legato indissolubilmente ad un solo genere (che per semplicità si può chiamare "giallo" o "thriller"), Hitchcock ha saputo stagliarsi nel panorama del cinema americano quale vero e grande Autore, come avrebbero ben capito gli enfants terribles della Nouvelle Vague francese. Quello che Hitchcock ha dato al cinema, come aveva ben intuito François Truffaut, non è limitato alla pratica di un'arte, ma va ricercato nell'approfondimento di quest'arte, nella ricerca delle leggi che governano lo spettacolo cinematografico, che deve essere altro rispetto alla vita, più intenso della vita. Il cinema è fatto di immagini, e queste immagini devono succedersi secondo una logica interna, che non è la logica del quotidiano, bensì la logica del montaggio. E il risultato dev'essere l'evidenza delle immagini e l'emozione che esse possono provocare. La consapevolezza di questa semplice verità e l'estrema abilità di farla vivere nelle sue opere in maniera mai ripetitiva hanno fatto di Hitchcock uno dei grandi maestri dell'arte cinematografica, al pari di Chaplin, di Stroheim o di Orson Welles.
La ricerca dei film che proponiamo in questa terza parte della retrospettiva è stata tutt'altro che facile (e qui si dovrebbe aprire il doloroso discorso sull'impossibilità sempre più concreta di poter vedere i classici del cinema al cinema). A malincuore abbiamo anche dovuto rinunciare a film importanti come North by Northwest (Intrigo internazionale, 1959) o Marnie (1964), che pur giacciono inutilizzati e inutilizzabili nei depositi delle cineteche. Ma tant'è, la rassegna sull'ultimo Hitchcock è pronta e ci auguriamo che il pubblico sappia approfittarne per il proprio piacere.

Michele Dell'Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona

 

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