CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Un po' di cinema svizzero

Bellinzona - Lugano - Locarno -Acquarossa
3 - 17 aprile 2003

Ritorna anche quest’anno in Ticino la rassegna dedicata al cinema svizzero recente, che fino all’anno scorso si chiamava Selezione delle Giornate cinematografiche di Soletta. La rinuncia a questa denominazione, concordata a livello nazionale dai cineclub appartenenti a Cinélibre, associazione che coordina la manifestazione e, assieme a Pro Helvetia e al Percento culturale Migros, la sostiene anche finanziariamente, permette agli organizzatori locali di includere nel cartellone anche film realizzati prima del 2002. Così quest’anno, accanto ad una scelta di film passati in gennaio a Soletta, lo spettatore ticinese potrà vedere (a Giubiasco) un film realizzato da Erich Langjahr nel 1998, Bauernkrieg, su sollecitazione di alcune associazioni contadine, e (a Lugano) il film vincitore quest’anno del Premio del cinema svizzero per il miglior cortometraggio, Swapped di Pierre Monnard, che a Soletta era stato presentato nel 2002.
Per il resto, i soliti problemi realtivi alla scarsità di copie, al dilagare del supporto video (improponibile nelle nostre sale senza onerosi investimenti finanziari) o all’assenza di sottotitoli hanno come sempre condizionato l’allestimento del programma e lasciato agli organizzatori un po’ di amaro in bocca (fino all’ultimo si era sperato di poter presentare il vincitore del Premio del cinema svizzero per la fiction, On dirait le sud di Vincent Plüss, ma le poche copie del film stanno girando nelle sale della Svizzera romanda; mentre si è di proposito rinunciato al film più recente di Langjahr, Hirtenreise ins dritte Jahrtausend, vincitore dello stesso premio per il documentario, che sarà mostrato all’interno di un’altra rassegna in autunno). Ciò nonostante i film in programma ben rappresentano la tendenza attuale del cinema svizzero, che come sempre eccelle nel documentario ma stenta a ritrovare lo smalto di un tempo nel campo della finzione. E fra i documentaristi è sempre ben rappresentata la "vecchia guardia", quella che ha contribuito fin dagli anni ‘60/’70 a consolidare la fama di questo genere cinematografico nel nostro paese.
In Ticino arriveranno personalmente, per presentare e discutere i propri film, Alexander J. Seiler (che fu uno dei precursori del Nuovo cinema svizzero nel 1964 con Siamo italiani) ed Erich Langjahr, solitario e tenace esploratore del mondo contandino e della realtà profonda della nazione fin dagli anni Settanta. Ma ci sarà anche l’ultimo film, dedicato al mercato di Vevey, di Jacqueline Veuve, indomita regista ed etnologa ultrasettantenne, che pure ha contribuito fin dall’inizio alla rinascita del cinema nazionale.
Un solo film, Les petites couleurs di Patricia Plattner, servirà a testimoniare dello stato di salute del lungometraggio di finzione (era fra i "nominati" per il Premio del cinema svizzero), ma in compenso ci sono tre corti che lasciano ben sperare per i loro autori. Niente animazione quest’anno (l’annata è stata magra, ma le risorse umane ci sono!). Il cinema svizzero, soprattutto di questi tempi, va comunque difeso, sostenuto e diffuso: è infatti molto probabile che sappia dirci qualcosa di più interessante su di noi e sul mondo che non l’ennesimo kolossal americano.

Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona